M’interrogo spesso sulla bellezza di Roma. La si scopre viaggiando dalla periferia verso il centro o viceversa? I visitatori da nord per secoli arrivavano a Piazza del Popolo. Che spettacolo!

Eppure, uscendo da Roma, s’incontrano bellezze note e meno note. Chi conosce Porta Furba? La fece costruire Sisto V, il più grande sindaco di tutti i tempi. Governò solo cinque anni.
M’è venuta in mente Porta Furba considerando, già un anno fa, che se il Pd voleva trasferirsi di sede poteva andare da quelle parti.

C’è anche la metropolitana, con le scale mobili che funzionano.
E poi, se il tema sono le periferie da riconquistare, cosa c’è di più emblematico a riguardo se non il Mandrione, proprio lì a Porta Furba?

Penso che Zingaretti ci debba fare un pensierino. D’altra parte, non si addice al Pd che vuol cambiare tutto, anche il nome, un luogo simbolico adeguato?
Ho fiducia in Zingaretti. Mentre gli altri sono rimasti fermi, lui ha fatto una mossa inaspettata. Ha lanciato non un nuovo partito, ma un partito nuovo.
In effetti, una novità assoluta.

E sembra che già fiocchino i consensi. Aderirebbero al “partito nuovo”, in ordine sparso e non esaustivo, Fassino, Martina, Orlando, Delrio, Franceschini, Marcucci, forse Prodi e forse Veltroni. Poco o tanto? Beh…se serve rientrano pure D’Alema e Bersani.
Ma la novità delle novità sta nel nome che si annuncia, ancora sottovoce, con il passaggio dal vecchio Partito democratico al nuovo “I Democratici”.
Geniale!

Se non fosse stato tonto, Occhetto avrebbe guadagnato gloria e voti abbandonando sì il Partito comunista, ma per scegliere intelligentemente un nome di rottura come “I comunisti”. Quella sarebbe stata la vera svolta!

Oggi, insomma, chi guida il cambiamento non deve più commettere errori.
Mi permetto d’insistere e chiedo scusa: nessuno vuol prendere in considerazione che “I Democratici a Porta Furba” sarebbe un titolo a nove colonne su Repubblica?
Buona domenica.