Caro Fioroni, hai ragione, serve un nuovo umanesimo in politica

Io sono convinta che il traguardo che una sinistra moderna deve porsi è proprio la costruzione di un nuovo umanesimo.

Articolo già apparso sulle pagine dell’huffingtonpost.it a firma di Livia Turco

Caro Beppe Fioroni,

hai ragione a sollecitare tutti noi che abbiamo vissuto l’esperienza del centrosinistra e del Pd, la sinistra tutta, a cogliere il grande lievito dell’umanesimo cristiano.

Con il suo messaggio di fraternità e con il suo insegnamento di cura e di presa in carico delle persone.

Io sono convinta che il traguardo che una sinistra moderna deve porsi è proprio la costruzione di un nuovo umanesimo. Che rimetta al centro la giustizia sociale, ma anche il calore delle relazioni umane. Che è anche compito della politica contribuire a realizzare. Penso che ci sia bisogno di una rivoluzione antropologica rispetto al trionfo dell”individualismo che ha fatto smarrire anche alla sinistra la sua dimensione comunitaria e la visione della persona come soggetto relazionale aperto all”altro e che ha bisogno dell”altro.

Questo nuovo umanesimo della giustizia sociale, della relazione umana, della convivenza fra diverse culture, della costruzione di una nuova relazione tra donne e uomini è il traguardo che dobbiamo costruire. Sapendo investire sulla risorsa più trascurata del nostro paese che sono i nostri giovani. Questa generazione della precarietà che si ingegna a cercarsi un futuro dentro un presente molto avaro verso di loro.

Giovani che vanno ascoltati, coinvolti, valorizzati e di cui essere guide autorevoli.

La sfida di questo nuovo umanesimo che ha nel messaggio cristiano una fonte straordinaria, perché non dovrebbe interessare tutte le forze del centro sinistra? Perché l’umanesimo cristiano, se è lievito non dovrebbe contaminare e nutrire tutte le culture politiche di sinistra? Perché contrapporre il messaggio cristiano ad una storia della sinistra che come tu descrivi sarebbe stata solo sconfitte quando sai bene quanto la sinistra italiana a partire da quella del Pci si sia lasciata contaminare dal cattolicesimo democratico.

E per quanto riguarda le sconfitte onestamente ci riguardano tutti.

Ben venga una componente del Pd che si faccia interprete dell’umanesimo cristiano.

Ma se la forza di quell’umanesimo è di essere lievito, tutti nel Pd e nella sinistra, devono sentirne la forza ed il fascino.

Per costruire un futuro che sia di giustizia sociale e di umanità.

Quel lievito sarà tanto più fecondo quanto saprà scoprire e valorizzare le altre pratiche e le culture che sono portatrici di umanità che non solo vogliono addolcire e sanare le ferite della società, ma costruire una nuova dimensione dello stare insieme. Che faccia diventare coscienza collettiva e cultura diffusa il dato ineludibile della attuale e della futura modernità: viviamo in un mondo interdipendente abbiamo l’uno bisogno dell’altro. Per questo va combattuta la idea sovranista della società del guscio e costruire con determinazione la società aperta del legame umano e sociale.

Per fare questo c’è bisogno del contributo di tutte le culture della sinistra e sopratutto c’è bisogno di una rinascita della sinistra attraverso idee e pratiche sociali. Per costruire relazioni umane e comunità. Se non vede il deserto d relazioni umane e sociali in cui è precipitato il Pd e tutta la sinistra se non sentiamo l’urgenza di colmare la nostra solitudine sociali non riprenderemo il cammino.

Questo è il punto dirigente con cui tutti, da qualunque storia proveniano dobbiamo cimentarci. per costruire un nuovo noi. Un noi che mi auguro abbia il volto di quei giovani del nostro tempo cui poca attenzione dedichiamo e che invece sono pieni di talento.