La benedizione è giunta. E con relativa facilità. Al Senato, alla fine, si è mostrata più una discesa che un’aspra salita. Tranne qualche singola defezione, il resto della truppa si è presentato all’appello compatta. Adesso si apre una partita lunghissima, quella che più conta, ossia governare i processi da qui alla fine di questa compagine e una più leggera, ma particolarmente infuocata, che si consumerà da qui a un giorno, riferita al riempimento delle caselle governative: nominare i vice Ministri e i Sottosegretari.

Nulla di strano che anche questa volta, come tutte le volte, vi sia un parapiglia tra gli aspiranti. Il numero delle caselle da riempire non è un numero ristretto, ma gli aspiranti sono tantissimi. Giovedì sera o venerdì mattina avremo la lista dei nominati. E la scaramuccia sarà finita.

Del resto, si nominano queste figure dopo la fiducia al Governo, proprio perché non si vorrebbe avere qualche cattiva sorpresa da parte degli esclusi. Giochetti facilmente comprensibili.

Non sappiamo se ci saranno figure che rappresentino la nostra Regione. Siamo curiosi di sapere se qualcuno verrà o non verrà premiato. Per adesso ciò che sappiamo è che il Fvg si fregia dal presentare un Ministro di tutto rispetto: Stefano Patuanelli, triestino, a capo del ricco dicastero dello Sviluppo Economico. Dovremmo nella grande piazza dei Sottosegretari, circa una quarantina, pretendere, come Regione Fvg, qualche altro rappresentante.

Sappiamo, e di questo ho certezza, che qualcuno sta sgomitando per mettersi in luce e per ottenere l’agognata poltrona.

Siamo in attesa di sapere qual è il destino di questi aspiranti, per vedere come si armonizzino le parti, per capire quale logica abbia animato le scelte e, infine, per sapere se qualche bandierina può essere collocata anche tra Udine, Trieste, Pordenone e Gorizia.

Ieri pomeriggio si è consumato il rito della disfida tra Conte e Salvini. Ciò che ha incendiato il Senato è stata la disputa tra costoro. Sono giunti persino alle asprezze che in quell’aula non dovrebbero trovar posto. Ma tant’è, il presente ci consegna stili non sempre appropriati alle funzioni.

Posso dire che si apre una stagione completamente diversa rispetto a quella precedente. Non so se il potenziale espresso si attuerà secondo gli indirizzi indicati, non so nemmeno se regnerà la pace o se le parti interne alla maggioranza sveleranno note stonate, si tratterà di accompagnare il cammino del Governo volta a volta per capirne il grado di attendibilità tra i proclami e la realtà. Io non sono per natura un pessimista e, pertanto, sono portato ad immaginarmi più gli aspetti positivi che quelli negativi. Pronto immediatamente però, a rovesciare le personali disposizioni nel momento in cui scoppiassero risse ed incomprensioni.

Ci sarà comunque tempo per verificare l’andamento di questo nuova realtà.