Per il centenario della nascita del Presidente Emilio Colombo, pubblichiamo uno stralcio del  discorso al Parlamento Europeo – 19.XI.1981 

Nel perseguire le nostre finalità, noi dovremo dare prova di realismo e di saggezza, ma anche di quell’entusiasmo e di quella capacità di immaginazione che sono necessari in tutte le grandi imprese e che, talvolta, sembrano attenuarsi di fronte alle difficoltà. Noi dovremo dare una risposta agli interrogativi dei nostri concittadini e dei nostri elettori, assillati dai problemi quotidiani, ma insieme ansiosi di un futuro che oggi si presenta incerto ed oscuro. Noi dovremo mostrarci attenti alle esigenze che sono emerse, sia pure confusamente, nell’ambito dell’inquieto mondo dei giovani, insoddisfatti per l’affievolimento di ideali e le stridenti contraddizioni di cui soffre la nostra società.

L’Europa deve fornire una risposta ai gravi e molteplici problemi economici e sociali che si pone una società che si avvia verso nuovi stadi di maturazione tecnologica e culturale, che non rappresentano una semplificazione del suo modo di essere, ma determinano nuove responsabilità. I nostri popoli possono basarsi su un formidabile bagaglio di esperienza e di pensiero, elaborato da una lunga serie di generazioni.

Questo retaggio è la nostra civiltà, una civiltà non esclusiva, capace di accogliere ogni utile apporto esterno, una civiltà multiforme e tollerante di cui tutti possono sentirsi partecipi.

Questo ha reso possibili tra l’altro, e rende fecondi la collaborazione e lo scambio fra forze politiche e ideali, di matrice diversa, ma che tutte nell’apertura e nella tolleranza si incontrano. È la grande comune cultura europea che consente anche a questo parlamento un dialogo così vivo, eppure rispettoso, fra posizioni diverse.

Vi è, credo, un convincimento comune che ci unisce, quale che sia il paese d’origine e quale che sia la parte politica cui apparteniamo ; al mondo l’Europa deve tornare a proporre i valori dello spirito che sono a fondamento della sua millenaria cultura. Tutti ci riconosciamo in quei valori, a nome dei diversi ideali cui dobbiamo reciproco rispetto ; per me, e credo per molti, sono i valori del cristianesimo, quelli che il cristianesimo ha illuminato e reso universali, che possono consentire agli europei di elaborare un modello di società che permetta all’uomo di vivere in armonia con sé stesso ed il proprio ambiente naturale e di lavoro, e di ritrovare in se stesso la fiducia nel progresso della società umana.