IL PD SI APPRESTA A CELEBRARE UN CONGRESSO FARSA: LA CRITICA DI MORETTON.

È arduo credere che i quattro candidati - Bonaccini, De Micheli, Schlein, Cupertino - riescano a fare del congresso l’occasione per rilanciare il Partito democratico come motore del centro-sinistra. Non c’è da riporre grande fiducia in un evento già scontato.

Quando uno perde l’anima, difficilmente riesce a recuperarla mantenendo lo stesso stile di vita.

Se il Pd pensa di riacciuffare il senso ormai smarrito della sua collocazione in un quadro di centro sinistra credibile, con questi quattro candidati alla segreteria non ha, almeno secondo me, alcuna speranza di giungere a quel traguardo.

Dovevano rimodellare l’intero impianto politico, si erano proposti una nuova Costituente, sono invece rimasti schiacciati dalle candidature che anteponevano le persone ai propositi teorici del programma Costituente. 

Peggio di così non potevano fare. Forse con quella mossa avranno raccolto qualche transfuga, ma da quanto so, non tutti quelli che sono usciti cinque anni fa, stanno facendo il viaggio del ritorno. 

Le furbizie non pagano mai. 

Vincerà Stefano Bonaccini. Pensate che non sia così? Le debolezze di Paola De Micheli, Gianni Cuperlo e Elly Schlein, sono gigantesche. La De Micheli è sempre restata all’ombra di qualche ammiraglio emiliano; Cuperlo è il ritorno del perdente; Schlein è l’invenzione per tenere aperto uno spiraglio nella radicalità di quelli che si collocano da quella parte. Il Congresso Pd è bell’è fatto; le primarie sigillate a priori; il destino definito persino nei minimi particolari.