La Cdu ha retto, l’ultradestra tedesca ha fallito la ‘spallata’

Un risultato sensazionale

Articolo pubblicato sulle pagine di AGI a firma di Roberto Brunelli

“Un risultato sensazionale”, lo definisce Paul Ziemiak, il capo organizzativo della Cdu, a urne ancora calde. In effetti, nel temutissimo voto in Sassonia Anhalt la Germania non si è assistito al sorpasso dell’ultradestra sui cristiano-democratici, come profetizzato dai sondaggi. Anzi, la Cdu è andata ben oltre le aspettative, ottenendo il 35,9% dei voti, staccando di oltre 13 punti l’Afd, che non va oltre il 22,7%.

Niente “spallata” dell’ultradestra, mentre il partito che fu di Adenauer e di Kohl vede aumentare, in barba alle lacerazioni interne, le chances per Armin Laschet, il suo contestato leader, nella corsa alla cancelleria dopo 16 anni di era merkeliana.

Nel dettaglio, stando alle proiezioni Infratest-dimap per il primo canale pubblico Ard, oltre all’Afd – che pure insiste nel dirsi “soddisfatta” del risultato, dato che comunque si conferma seconda forza politica in questo Land dell’ex Ddr – gli altri perdenti della contesa sono certamente l’Spd, che precipita all’8,3%, così come i Verdi, che vedono limitate le proprie ambizioni ad uno striminzito 6,5% dei consensi, sideralmente lontani dal 22% ottenuto nei sondaggi nazionali.

Altro dato importante la performance dei liberali dell’Fdp, che con il 6,4% dei voti supera la soglia del 5% riuscendo così a rientrare nel parlamento regionale, mentre la Linke, il partito della sinistra, ottiene il 10,9%: rappresenta un calo di oltre 5 punti rispetto al 2016, con ciò mettendo a segno il suo risultato storicamente peggiore in Sassonia Anhalt.

Per quanto riguarda l’Afd, è un risultato dal doppio taglio: da una parte la sua forza rimane quasi intatta rispetto all’exploit di cinque anni fa, dall’altra le promesse della vigilia che questo sarebbe stato “un voto shock”, la cui onda lunga si sarebbe sentita fino all’apertura delle urne nazionali di fine settembre, risultano come minimo smorzate.

In sostanza, a soli tre mesi e mezzo dalle elezioni federali, il voto della Sassonia Anhalt viene letto dai vertici della Cdu come “un segnale” per Berlino, allontanando almeno un po’ le ombre legate alle lacerazioni interne e ai dubbi circa la ‘debolezza’ del candidato Laschet. “Certo che ci porta una spinta per Berlino”, corre a dichiarare il capogruppo Cdu/Csu Ralph Brinkhaus, secondo il quale questo voto dimostra che i cristiano-democratici “sono capaci di governare anche con Laschet” alla guida.

Dal punto di vista delle costellazioni di governo, l’esito del voto sembra indicare la continuazione dell’attuale governo in Sassonia Anhalt con la coalizione formata da Cda, Spd e Verdi, anche se in teoria a questo punto sarebbero possibili pure una maggioranza formata da Cdu Verdi e liberali oppure un allargamento dell’attuale alleanza all’Fdp. “Io comunque parlerò con tutti i partiti democratici”, ha annunciato subito il governatore Haseloff.

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