La Finlandia ha un gap di sostenibilità

Ora la sfida per la Finlandia e per il nuovo governo socialdemocratico è quella di diventare un punto di riferimento per l'Europa.

La Finlandia ha uno degli stati assistenziali più completi in Europa. Come per la vicina Svezia, la salute, l’assistenza sociale e la scolarizzazione finanziate dai contribuenti sono la norma.

Ma la sua popolazione sta invecchiando più velocemente che in ogni altra parte dell’Europa. Proiezioni ufficiali mostrano che la percentuale di cittadini in età lavorativa, da 15 a 64anni, diminuirà dall’attuale 62% al 60% entro il 2030 e al 58% entro il 2050.

Quindi entro il 2050, la popolazione in età lavorativa sarà diminuita di 200.000 unità rispetto a oggi. Tutto questo in un paese di circa 5,5 milioni di abitanti.

Ciò avrà gravi ripercussioni sulle finanze statali.

La Commissione Europea sostiene che questo problema rallenti l’economia finlandese, sempre più dipendente dagli over 65 anni.

Gli economisti in Finlandia già parlano di un “gap di sostenibilità”.

La banca centrale ha detto che mentre il debito pubblico relativo al prodotto economico si è abbassato di recente, “l’aumento della spesa pubblica derivante dall’invecchiamento della popolazione nei prossimi decenni rischia di invertire questa tendenza”.

Ora la sfida per la Finlandia e per il nuovo governo socialdemocratico è quella di diventare un punto di riferimento per l’Europa.

Continente in cui, anche Germania, Italia e Portogallo nei prossimi anni vedranno aumentare la percentuale di cittadini anziani nella loro popolazione.

Anche se c’è da dire che ad oggi, nessuno stato membro dell’Unione Europea ha un tasso di fecondità superiore al cosiddetto “tasso di ricambio”, ovunque inferiore a 2,1 figli per donna – livello che garantirebbe di mantenere le dimensioni della popolazione costanti nel tempo.