Abbiamo assistito a una tempesta perfetta. Nemmeno un romanziere, anche tra i più raffinati, non sarebbe riuscito a costruire una trama simile. Si è verificato una sorta di drammaturgia raffinatissima. Sconvolto tutto. Nell’arco di un mese, si è manifestato un sorprendente terremoto politico.

Nessuno, lo dico con fermezza, sarebbe stato in grado di concepire una evoluzione come quella che è capitata nel mese di agosto. Sono ancora incredulo. Devo darmi qualche pizzicotto per sapere se sono nel mondo reale o nel mondo della fantasia. L’estate sembrava essere il trionfo di Salvini e, ancora, nella stessa estate, un nubifragio che lo ha letteralmente messo fuori gioco.

Quale demone lo avrà mai indotto a fare quelle mosse? Ad alcuni è sembrato essere il demone delle spiagge, il diavolo in costume, i cocktail sulla riviera romagnola, a me, più modestamente, sembra essere stato un diluvio di onnipotenza gestito malamente.

Ci alziamo con un governo che mai nessuno avrebbe ipotizzato. Più a sinistra di così, credo non ci sia mai stato. Un Paese sintonizzato con il sovranismo di destra, si sveglia con un governo diametralmente opposto: europeista, umanitario, buonista, volto a simpatizzare con il lavoro, a riordinare il mondo della scuola e a posizionare, senza alcun tentennamento, Roma in affinità con Bruxelles e New York.

Basta litigi con Parigi, screzi con Berlino, occhietti dolci con Mosca, insomma in due e due quattro, rovesciato il calzino. Il governo Conte, meglio dire Conte bis, navigherà senza grandi tormenti. L’errore iniziale è stato tamponato. Non più un contratto con due linee, ma un programma unico.

Ancorando con alcuni suoi uomini in due o tre dicasteri importanti, il timoniere ha legato a sé il fiorentino, quello sempre in smania di repentine trasformazioni. Il vero nemico di questo governo non può essere che nel suo seno. Devono stare sempre attenti alle mosse di Renzi. Non si sa mai, come ha fatto la giravolta nei confronti dei 5 Stelle, non paghi con moneta strana anche questa nuova compagine.

Salvini, Berlusconi e Meloni saranno invece utilissimi al governo Conte. Più faranno confusione, più protesteranno, più scenderanno in piazza e più cementeranno la ragione delle tre forze di governo. L’insidia pertanto non potrà essere che una serpe interna.

Hanno brindato i mercati prima che gli italiani. Ieri la borsa e lo spread hanno abbondantemente festeggiato; hanno guadagnato le imprese quotate in borsa, ma hanno guadagnato anche gli italiani con lo spread che è sceso sotto 148 punti.

Sembra che sia giunta una sorprendente calma. Ne avevamo comunque bisogno. Troppo tirate le corde, negli ultimi tempi. È vero che l’Italia ha anche un’anima bizzosa ma, nel fondo, è più caratterizzata da uno spirito moderato. Questo sospiro di sollievo risponde a quest’ultima esigenza. Di fronte al perdurare di una difficile realtà economica, affrontare un autunno con le lance messe a tacere, non è poi un guaio, anzi per buona parte delle imprese e delle famiglie, questo fatto, verrà benevolmente salutato.

Però, è presto per dire che cosa succederà. Le mie brevi pennellate sono un preambolo immaginato. Adesso, invece, bisogna attendere le mosse concrete per capire che cosa ci attenderà nei prossimi mesi.