Meloni non vuole il bis di Mattarella. Dunque, è proprio indispensabile il voto dell’opposizione di destra?

 

Un conto è lavorare alla costruzione dì un consenso che vada oltre le logiche della maggioranza dì governo, altro è trasformare una forza di opposizione, animata da revanscismo nazional-popolare, nel dominus della elezione presidenziale.   

 

Cristian Coriolano

 

Con una dichiarazione che traligna dal generale sentimento di riconoscenza e apprezzamento, cui fa da riscontro il dato dei tredici milioni di italiani che hanno seguito in diretta il discorso di Mattarella, la leader di Fratelli d’Italia alza la voce contro l’ipotesi della sua rielezione. Giorgia Meloni si pone pertanto in posizione di rigida contrarietà rispetto allo scenario da tutti considerato fuori portata, visto l’atteggiamento dì Mattarella, ma non per questo impossibile a riproporsi tra qualche settimana.

 

“Un grazie sincero – ha così esordito – al Presidente Mattarella per le sue parole di commiato, alte e di grande valore istituzionale. Il suo discorso di commossa vicinanza agli italiani di ogni ceto, lo stimolo per proseguire a rialzare la testa e il ringraziamento alle categorie e agli uomini delle Istituzioni, fanno di questo messaggio di fine anno la degna alta e nobile conclusione di un difficile settennato. Il suo è il miglior augurio che alla più alta tra le Istituzioni salga persona capace di svolgere l’alto magistero con lo spirito patriottico che serve alla nostra Italia. Nel ringraziarlo ancora ci uniamo al suo auspicio. Se qualcuno volesse nuovamente utilizzare l’allarme Covid, per indurre il presidente a modificare il suo pensiero e riproporne strumentalmente la rielezione, sappia che Fratelli d’Italia sarebbe contraria. Con rispetto ma con altrettanta fermezza”.

 

Ora, se pur resta valido il tentativo di ampliare il consenso attorno alla scelta da compiere per la più alta carica dello Stato, non può essere vincolante l’appoggio dì un partito che mira a rafforzare a tutti i costi, anche a prescindere dai problemi che la recrudescenza della crisi pandemica determina, il suo ruolo di “ferma” opposizione. Dialogare va bene, a patto però che non sia il pretesto per rendere vincolante il voto di una destra così impegnata a coltivare il suo “particulare”.

 

Contestare con veemenza il bis di Mattarella significa ignorare la fiducia che raccoglie la sua specchiata figura di Presidente. Nessuno nega che un accordo ampio su un nome di prestigio possa rappresentare di per sé una garanzia certa per la continuità di questa meritata fiducia: le istituzioni democratiche non s’identificano mai in una persona. Ciò nondimeno, qualora il confronto in corso tra le forze politiche sfociasse nella consapevolezza circa la complessità della situazione a causa del virus, non dovrebbe essere impedita la giusta riflessione sulla opportunità di un ulteriore mandato. Eleggere di nuovo Mattarella sarebbe, in ogni caso, un atto di sincera premura per l’avvenire prossimo del Paese.