Sale il debito pubblico

Con un incremento di 53,2 miliardi nell’anno passato, il debito pubblico ha toccato a fine 2018 i 2.316,7 miliardi.

Con un incremento di 53,2 miliardi nell’anno passato, il debito pubblico ha toccato a fine 2018 i 2.316,7 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia, ricordando come a fine 2017 il debito ammontava a 2.263,5 miliardi, pari al 131,2 per cento del Pil. Una percentuale, questa, destinata a peggiorare visto che l’incremento del debito (di oltre il 3% del Pil) è stato assai superiore alla crescita del Pil stesso, salito in valore di poco più dell’1,1%.

L’aumento del debito nel 2018 – continua la nota di Bankitalia – ha riflesso il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (40,6 miliardi) e il lieve incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (5,8 miliardi, a 35,1). L’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio ha accresciuto il debito per 6,8 miliardi.

Il debito pubblico italiano ha raggiunto a fine 2018 i 2.316,7 miliardi, salendo di 53,2 miliardi nell’anno passato. Lo ha reso noto la Banca d’Italia, che ha ricordato come a fine 2017 il debito ammontava a 2.263,5 miliardi, pari al 131,2 per cento del Pil. Questa percentuale, è destinata a peggiorare dato che l’incremento del debito (di oltre il 3% del Pil) è stato superiore alla crescita del Pil stesso, salito in valore di circa l’1,1%.

L’aumento del debito nel 2018 – prosegue Bankitalia – ha rispecchiato il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (40,6 miliardi) e il lieve incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (5,8 miliardi, a 35,1). L’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio ha fatto salire il debito di 6,8 miliardi.

Relativamente ai sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è aumentato di 54,7 miliardi, a 2.230,9, mentre quello delle Amministrazioni locali è sceso di 1,5 miliardi, a 85,6, e il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile.