Quando si scompiglia il tavolo da gioco parte la caccia a chi ha fatto saltare il piatto con i pochi spicci che conteneva. Eh sì, un piatto che piangeva dall’inizio del gioco. Un gioco vuoto, privo di contenuti, il niente. Ah no, un balzo c’è stato, il family act, della Bonetti, di Italia Viva. E poi la landa desolata delle parole vuote, delle roboanti promesse del green, della digitalizzazione, delle infrastrutture meno per accontentare i 5 Stelle che vogliono la decrescita felice.

E poi i disastri come il buco nero di Alitalia, quota 100, il reddito per non fare nulla. Con tutto ciò la grancassa della propaganda continua ad enunciare la massima “in una situazione di pandemia così grave è da irresponsabili provocare una crisi”. Invece è da responsabili mandare a fondo un Paese che già galleggiava di suo per la dabbenaggine di governi, uno uguale all’altro, inconcludenti? E, poi ci sono più di 200 miliardi. E basta con la favola che ce li siamo guadagnati per la “bella faccia” o bravura di Conte! Ce li hanno dati per evitare un rovinoso fallimento che avrebbe travolto anche l’Europa

Abbiamo, o no, memoria di tutti i miliardi che la BCE ha comprato del debito italiano? Ecco il nodo, può un governo affrontare questa estrema fiducia che l’Europa ci offre con una banda di incompetenti quale abbiamo? Lo scudo della pandemia per coprire l’inefficienza del governo è patetica, anche perché le scelte non hanno brillato. Si può anche ironizzare, ma certo l’ironia non servirà a risollevare questo Paese. Siamo arrivati, nel discorso di Conte alla Camera, a chiedere voti ai “voltagabbana”, così chiamati dai 5 Stelle con la sicumera dei principianti, legittimando il mercato sporco della politica di basso livello. Nella speranza che tutto possa finire, si chiede anche al PD un sussulto di dignità.