Tempesta perfetta

Tutti si riempiono la bocca di elezioni anticipate. Non c’è commentatore che non preveda un simile evento.

Quotidiano esercizio di individuazione di quel che potrebbe capitare. Il valzer potrebbe essere alle sue battute finali. Come si sa, il valzer è un ballo triste. Non possiamo più permetterci il lusso di assistere a quelle giravolte dal sapore depressivo; il Paese ha bisogno di una musica più decisa, seria, responsabile e in parte anche velata da un sano ottimismo. All’Italia servirebbe un canto alla Beethoven.
Non passa ora che tutti i commentatori signoreggiano sulla nuova discordia dei due contendenti. Non ne possiamo proprio più. E non solo perché tra un po’ si affaccerà l’estate e avremo bisogno di andamenti meno smorzati, ma soprattutto perché su di noi puntano gli occhi i cupi sparvieri del mercato, l’avvoltoio dello spread.
Ieri, ma si sa è solo una mossa diversiva, Salvini e Di Maio hanno acciuffato un accordo sullo sblocca cantieri. Però, incombono altri macigni. Oggi, giungerà la lettera della Unione Europea, cosa scriveranno, solo Dio lo sa. Possiamo solo prevedere che non saranno confetti di nozze. Alla porta bussa il tema dell’autonomia e scalpita, per bocca di Salvini, la flat-tax. Qui, credetemi, non ci sono, a parer mio, compromessi che riusciranno a incollare le due sponde: qualcuno dovrà cedere e cedere troppo.
Di fronte a questo amaro scenario, visto da noi spettatori e anche dagli attori in campo, condurrà la compagine a un inevitabile scoramento. È altamente probabile che il Governo non ce la faccia.
Tutti si riempiono la bocca di elezioni anticipate. Non c’è commentatore che non preveda un simile evento. Io, per parte mia, modestamente, sono di parere opposto. Perché immagino una tempesta perfetta. Vale a dire un tormento che, in fondo, accontenterà tutta la compagine parlamentare e, soprattutto, troverà nel Presidente Mattarella la chiave di volta per ammaestrare la cosiddetta tempesta perfetta.
Descriviamola:

1. fine del Governo;
2. ricerca di una nuova maggioranza;
3. armonizzazione delle parti in commedia;
4. perno centrale la Lega di Salvini;
5. centro destra con supporti esterni;
6. transfughi dai 5Stelle al nuovo fuoco governativo;
7. benedizione di Mattarella, esclusione di elezioni anticipate.

Tutti felici:

I 5Stelle, pur se dimagriti di qualche decina di unità, resteranno incollati alle sedie parlamentari; il Pd non deve fare immediatamente i conti al suo interno; Forza Italia tira un sospiro di sollievo, rimangono al 14% rappresentati in Parlamento; la Lega assieme alla Meloni raggiungono l’agognata meta: metteranno il primo Ministro e un vice a rappresentarli; gli altri partiti minori si asciugheranno il sudore con il fazzoletto.
Tutto questo potrebbe prender forma durante questo periodo tardo primaverile e la stagione estiva. E il “capolavoro” potrebbe presentarsi sulla scena teatrale nella seconda metà di settembre, pronto a scrivere la finanziaria 2010.