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Il ruolo social nella terza Repubblica

Dal post voto del 4 marzo molti italiani "litigano" nei bar, nei pranzi domenicali in famiglia, al mercato e soprattutto sui social.

Dal post voto del 4 marzo molti italiani “litigano” nei bar, nei pranzi domenicali in famiglia, al mercato e soprattutto sui social.

Oggi il mio pollice si è fermato su un tweet che rimandava ad un bellissimo articolo pubblicato su “avvenire” online scritto da Gigio Rancilio dal titolo “La vera sfida social: raggiungere la maggioranza silenziosa”.
Del suddetto articolo condivido personalmente tutto. La “rabbia” social lasciamola ai populisti, altrimenti rischiamo di usare toni e parole che non rappresenterebbero la “maggioranza silenziosa”. Avremo meno retweet o meno like? A lungo termine saremo più convincenti. La sfida lanciata da Rancilio va presa con entusiasmo e coraggio, senza aspettarsi risultati immediati.
Dobbiamo essere coraggiosi, elaborare proposte nuove e avviare campagne sui social network. La nostra risposta, al populismo, non deve essere ne l’ironia ne il “lasciamoli lavorare”, bensì proposte condivise che parlino alla maggioranza silenziosa degli italiani.
La stessa maggioranza che non vota più o che è stanca di votare “il meno peggio”.
Lavoriamo sul serio, facciamolo online, condividiamo discussioni e proposte.
Da qualche mese con un gruppo di amici abbiamo avviato una chat “la Rete Bianca”, che ha come obiettivo quello di aggregare donne e uomini di buona volontà.
Cosa vogliamo realizzare? Lo decideremo tutti insieme, senza avere leader preconfezionati e con la voglia di imparare gli uni dagli altri. Più saremo e più forte sarà l’impatto delle nostre proposte.
#retebianca è il mezzo per discutere e decidere proposte nuove e condivise.

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