Roma, 14 nov. (askanews) – La transizione demografica uno dei fenomeni globali pi
rilevanti dei nostri tempi. La popolazione anziana continuer a crescere: entro il 2050 il numero di persone con oltre 50 anni aumenter del 44% a livello globale, sar una persona su tre (pari a 3,2 miliardi di individui). Non solo, gli over 65
supereranno i bambini sotto i 15 anni entro il 2075: detenendo i due terzi di loro un reddito medio-alto, le opportunit di business sono enormi.
Lo conferma la ricerca di Rome Business School, “Da silver economy a longevity economy. Salute, tecnologia e opportunit di business”, a cura di Sabina Eminente, Program Director dell’International Master in Digital Marketing and Business Transformation della Rome Business School e Partner di YourCMO, e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca della Rome
Business School.
L’Italia al primo posto in Europa per et media, con 46,5 anni nel 2023, mentre gli over 80 passeranno dall’essere il 5,9% della
popolazione al 14,6% tra il 2020-2100. Un trend demografico che investe anche l’Europa. A livello mondiale gli over 50 contribuiscono al PIL per bilioni di dollari, ma il loro contributo continuer a crescere: si prevede arriver a 96 bilioni nel 2050.
Negli ultimi 60 anni, a livello globale, abbiamo poi guadagnato 19 anni di speranza di vita, ma secondo il McKinsey Health Institute, la proporzione tra anni spesi in piena salute e anni
passati con un livello di salute moderato o non buono rimasta sostanzialmente invariata. Gli autori propongono quindi anche un cambio di paradigma volto a migliorare il benessere dei nostri anziani: passare dal termine silver economy, con una connotazione pi negativa e associata all’invecchiamento, al concetto di longevity economy, ossia un concetto che riflette una prospettiva pi ampia e positiva e che punta a favorire il vivere non solo pi a lungo, ma anche in migliore salute e restando attivi.
La popolazione over 50 inoltre sempre pi interessata alle opportunit offerte dalla tecnologia e l’AgeTech tra i business
del futuro, cos come l’IA soprattutto in chiave di diagnostica medica, abbracciando tutte le tecnologie utili a promuovere quello che nel mondo anglosassone si definisce “aging in place”,
ovvero invecchiare restando nella propria casa, nella propria comunit e nella propria concezione di vita.