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"Pingo ergo sum", la sperimentazione esplosiva di Marrocco a Roma

Roma, 15 set. (askanews) – Dal 26 settembre al 26 novembre a Roma “Pingo ergo sum”, la nuova mostra di Marco Marrocco – a cura di Francesca Barbi Marinetti e fortemente voluta da Tina Vannini – ospitata presso il ristorante vegetariano Il Margutta Veggy Food & Art in via Margutta. La personale, che comprende 22 opere, rimanda alla nota locuzione latina di Cartesio.

Ironia, estetica e sperimentazione. Sono i tre elementi chiave della produzione dell’artista, che, tra pennellate morbide e incisive, esplosioni di colori e forme stilizzate, dimostra di conoscere, seppur con sguardo critico, la tradizione pittorica, con la voglia di traslarla nel gusto contemporaneo e consapevolezza della funzione dell’arte.

Marrocco considera l’opera d’arte un campo di forza che ha la capacità di attrarre e catturare la vita interiore, i sentimenti, l’anima e il suo linguaggio: ne deriva un corpus multiforme di materiali e segni che si offrono alla visione con la forza e l’immediatezza di un alfabeto sensibile. La tensione delle linee, l’uso dei colori, la scelta dei soggetti rappresentati: una ricerca fortemente ispirata ai lavori di Kandinskij, Mirò e Klee, delle avanguardie storiche, dell’informale e dell’espressionismo astratto. I quadri in mostra rivendicano quindi il loro diritto all’autodeterminazione in quanto opere d’arte, nate dalla convinzione che l’arte vera si muove sempre nel solco della ricerca della verità.

“Pur drammaticamente interrogative, Marrocco trova soluzioni formali sintetiche e ironiche (Il Rogo, Lo Scivolo, Una via d’uscita), risponde morbidamente a posizioni nichiliste sulla funzione dell’arte dimostrandone la sensuale intensità (Il nudo e il mare, Divano blu) nonché la sua potente e fulminea capacità di sintesi (Il Toro), fa vibrare i colori risensibilizzandoci al piacere per la materia pittorica (il ciclo Aurea, Radiografia dell’anima), esplora l’indefinitezza della forma con suggestioni sinestetiche con la musica (Carnevale sulla V strada, Tre note calde) e con i ritmi e movimenti frenetici della vita metropolitana (Nella giungla delle città)”, ha spiegato la curatrice Francesca Barbi Marinetti. “Ogni mostra è un viaggio che le opere compiono altrove – ha dichiarato l’artista Marco Marrocco – Via Margutta, con tutta la memoria storica che porta con sé, è il luogo perfetto per questo viaggio, e Tina e la curatrice Francesca Barbi Marinetti le compagne ideali. “Pingo ergo sum”, recita il titolo, ma perché le opere possano esistere hanno bisogno di un osservatore che le animi”.

Marco Marrocco, classe 1977, vive e lavora a Roma come scrittore e autore televisivo. Vincitore del Premio Nazionale “La Giara” con il romanzo “Come l’antenna per i passeri”, ha scritto diversi saggi sul cinema. Per la presentazione dell’opera su Vincent Van Gogh, Vincent sul divano, edita da Fefé, ha realizzato un video d’arte interpretato da Roberto Pedicini. L’espressione pittorica è una costante della sua vita: il suo lavoro è ispirato ai Post Espressionisti, alle Avanguardie del primo Novecento, all’Informale e alla lezione di grandi Maestri come Mirò e Kandinskij.

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