Roma, 8 set. (askanews) – Guardare al Rinascimento italiano per superare il quarto di secolo di bassa produttivit nel nostro Paese. il messaggio contenuto nel nuovo libro di Salvatore Rossi, economista, gi direttore generale di Bankitalia e attuale presidente di Tim, dal titolo “Breve racconto dell’Italia nel mondo attraverso i fatti dell’economia” (Il Mulino).
“Il messaggio che viene dai secoli passati ancora attuale, possiamo ancora usarlo, come comunit, come popolo, come economia, come nazione per tenere le posizioni che gi occupiamo che non sono da poco per migliorarle”, ha spiegato ai microfoni di askanews.
Presentato a Roma a Palazzo De Carolis, in un dialogo con l’ex ministro Pier Carlo Padoan, attuale presidente del Consiglio di amministazione di Unicredit (a moderare il giornalista Dario Laruffa), il testo non fatto solo di dati e cifre ma di riflessioni storiche e politiche sulla nostra identit, tra anomalie e crediti, e sul posto che occupa l’Italia nel mondo.
“Abbiamo questa posizione che innanzitutto da difendere che fatta di Pil, di prodotto, di produzione. Che fatta di rapporti con l’estero che sono in attivo”, ha spiegato. “Abbiamo un sacco di difetti che sono difetti della societ prima ancora del governo, perch facile prendersela col governo di turno”, ha ammonito Rossi.
Il libro mette a confronto l’economia e la societ italiana con le grandi potenze mondiali: Francia, Germania, Stati Uniti, Cina e Giappone. Ma nell’economia italiana – quella del passato come quella di oggi – che si capaci di coniugare il bello con l’utile, l’arte con l’innovazione e l’eleganza con la tecnologia. E questo bisogna continuare a fare, secondo Rossi:
“Noi siamo in crisi ormai da 20-25 anni, crisi di produttivit, come economia. C’ un problema di produttivit, di efficienza produttiva, che un problema tecnologico, fondamentalmente tecnologico. Il discorso che fa il libro di recuperare il messaggio rinascimentale un discorso di pi ampio respiro, che per potrebbe aiutare a superare questo quarto di secolo di difficolt”, ha concluso Rossi.