Sbarra: non vedo il presupposto per uno sciopero generale il 17 novembre

Roma, 14 nov. (askanews) – Quella tra Cgil, Uil, Garante degli scioperi e ministro dei Trasporti Matteo Salvini sullo sciopero del 17 novembre, “mi sembra una polemica sterile, ci si dovrebbe concentrare su altro”. Lo dice in un’intervista al Qn il leader della Cisl Luigi Sbarra. “In Italia ci sono regole stringenti, volte a tutelare sia i diritti dei sindacati a scioperare che quelli dei cittadini ad usufruire dei servizi essenziali. Si tratta di rispettare queste norme, come è stato sempre fatto, sapendo che le deroghe concesse per gli scioperi generali richiedono una piena adesione all’astensione dal lavoro di tutte le organizzazioni più rappresentative. Qui non mi sembra che tale presupposto sussista” afferma Sbarra.

“Per sollecitare alcune importanti modifiche alla manovra del governo avevamo proposto agli amici di Cgil e Uil un percorso comune di mobilitazione attraverso una grande manifestazione da svolgere di sabato. Ma gli altri sindacati hanno scelto liberamente la strada degli scioperi regionali che noi consideriamo sbagliata e controproducente in questa fase” ha detto ancora Sbarra. “Perché far perdere una giornata di salario ai lavoratori in un momento non facile per tante famiglie? Perché incendiare i rapporti anche con le imprese, che nulla hanno a che vedere con la manovra? Ancora: perché penalizzare i cittadini con una protesta generale che inevitabilmente provocherà disagi nei servizi pubblici?”.

Secondo Sbarra “ci sono sensibilità distinte nell’interpretare l’azione e il ruolo del sindacato in questa stagione e diversi modi di valutare i risultati della nostra mobilitazione e della trattativa con il governo. Il sindacato non deve vendere sogni. Deve guardare in faccia la realtà, confrontarsi senza pregiudizi con tutti i governi e le controparti datoriali, spiegando ai lavoratori quello che è frutto di negoziato. Se invece cavalca l’antagonismo, strizza l’occhio alla politica o ai movimenti, snatura il suo ruolo, con il rischio di renderlo irrilevante”.

Quanto alla manovra del governo il numero uno della Cisl sottolinea come sia “sbagliata la stretta sulle pensioni, l’ulteriore penalizzazione su quota 103, Ape sociale e Opzione donna, inaccettabile ridurre le aliquote e i rendimenti per medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo. Si rischia un esodo anticipato di migliaia di persone. Non si sbloccano le assunzioni di medici e infermieri. Ci sono 35mila vincitori di concorso nella Pubblica amministrazione a cui viene rallentata l’immissione in servizio. Il 25 novembre saremo in piazza a Roma per chiedere modifiche alla manovra e rilanciare il tema di un moderno patto sociale”.