il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, nella sua prolusione di apertura al convegno organizzato a Milano dal Centro missionario Pime sul tema “Un’altra Cina, ha affermato che: “L’accordo provvisorio che la Santa Sede ha firmato con la Repubblica popolare cinese e che riguarda la nomina dei vescovi è solo un punto di partenza” e affinché “il dialogo possa dare frutti più consistenti è necessario continuarlo”.

Il cardinale ha spiegato che tutti i pontefici da Paolo VI a Francesco hanno cercato quello che Benedetto XVI ha indicato come il superamento di una “pesante situazione di malintesi e di incomprensione” che “non giova né alle Autorità cinesi né alla Chiesa cattolica in Cina”. Citando il suo predecessore Giovanni Paolo II, Benedetto XVI aveva scritto nel 2007: “Non è un mistero per nessuno che la Santa Sede, a nome dell’intera Chiesa cattolica e — credo — a vantaggio di tutta l’umanità, auspica l’apertura di uno spazio di dialogo con le Autorità della Repubblica Popolare Cinese, in cui, superate le incomprensioni del passato, si possa lavorare insieme per il bene del Popolo cinese e per la pace nel mondo”.