In questi mesi il dibattito circa l’impegno sociale, culturale e politico dei liberi e forti, di “oggi”, si arricchisce di tantissimi contributi positivi e propositivi. Lasciando da parte, per fortuna, i pochi “titoloni” di alcuni giornali che richiamavano al partito dei vescovi, della cei e dei soli cattolici, ho letto moltissimi spunti interessanti circa la voglia di partecipazione attiva e di un impegno laico di ispirazione cristiana.
Cambiare le sorti del nostro Paese in senso popolare significa non essere populisti, nella fattispecie del nostro tempo significa creare una rete di donne e uomini liberi e forti capaci di dire la verità senza per forza e a tutti i costi dare la “carezza quotidiana” ai cittadini spettatori.
Per noi popolari il popolo non è un’entità avulsa dalle scelte politiche o dall’amministrazione della “cosa pubblica”, per noi la persona-cittadino non è uno spettatore pagante a cui dire solo quello che vuol sentirsi dire altrimenti cambia canale oppure non clicca il like. Rendere la partecipazione attiva più ampia e aperta possibile, è la sfida del nostro tempo, la sfida dei liberi e forti nel tempo del web. Utilizzare il web come mezzo, come strumento di partecipazione attiva e non come il fine per una popolarità da star.
Cambiare davvero significherà avere il coraggio di fare scelte che hanno come fine il bene comune e non l’andamento dei sondaggi o il numero dei like ricevuti.
#ReteBianca #LiberieForti