Non è Festa senza le note di “White Christmas”. Bing Crosby ha reso famoso nel mondo il disco (e poi il film) della tradizione natalizia. Tutto viene da lontano, da un bielorusso immigrato in America.

50 milioni di copie, resta ad oggi (2021) il singolo discografico più venduto della storia. C’è di mezzo l’Hollywood di Fred Astaire e Danny Kaye, la Paramount e soprattutto Bing Crosby. “White Christmas” è questo, e nell’immaginario del Natale viene subito dopo Babbo Natale con la slitta trainata dalle classiche otto renne, a cui guarda caso proprio nel 1949 e sempre grazie ad una canzone – di Johnny Marks – si aggiunge Rudolph, la renna dal naso rosso luminoso che traccia la strada siderale per Santa.

Ma “White Christmas” non è americano, viene da Talačyn, un Comune nel cuore della Bielorussia. Lì nel 1888 nacque Izrail’ Moiseevič Bejlin, che noi conosciamo come Irving Berlin.  La famiglia, di origini ebraiche, emigrò poi negli Stati Uniti, stabilendosi a New York. Il padre, Moiseev Bejlin, anglicizzò il cognome in Baline, da cui poi Berlin, per mantenere la stessa fonetica bielorussa anche in inglese. Irving, presto orfano di padre, cominciò a lavorare fin da piccolo vendendo giornali e facendo l’artista di strada.

Un po’ di musica la imparò da autodidatta, trovando i primi insegnamenti elementari in famiglia. Non seppe mai suonare correttamente il pianoforte né leggere la musica da professionista. Si fece costruire un piano speciale di cui usava solo i tasti bianchi. Questo aggeggio aveva pedali che consentivano a Berlin di cambiare tonalità a piacimento, senza spostarsi sulla tastiera. Irving Berlin compose “White Christmas” per il film “La taverna dell’allegria” (Holiday Inn), che conquistò l’Oscar per la migliore canzone. Cantato da Bing Crosby il brano raggiunge il primo posto della classifica americana il 3 Ottobre del 1942. La canzone esplode nel 1954, quando la Paramount produce il film musicale omonimo con protagonista proprio Bing Crosby.

Irving Berlin è morto nel 1989 a 101 anni, un’anno dopo la seconda moglie, Ellin McKay, cattolica, di quindici anni più giovane di lui. La prima si era ammalata in viaggio di nozze e lo aveva lasciato solo dopo pochi mesi. Chi volesse sapere chi era basta ascolti la struggente “When I lost you” che Berlin compose per lei. L’interpretazione di Sinatra è molto bella. Come si vede, nel più consolidato nostro immaginario natalizio di neve e caminetti e cime luccicanti di abeti e letterine a Babbo Natale c’è un piccolo immigrato bielorusso, partito senza arte né parte.