Nel 2018 la spesa sanitaria è arrivata a 116 miliardi di euro un dato che segnala una crescita di oltre 1,6 miliardi rispetto al 2017. Ma a crescere è anche il disavanzo delle Regioni (ante coperture, ovvero le risorse proprie che mettono gli enti locali per far quadrare i conti) che segna un -1,2 mld (nel 2017 era poco più di 1 mld). Sale anche la spesa sanitaria privata (1,8 mld in più) che arriva a 32,2 mld.

A contribuire all’aumento della spesa è principalmente la farmaceutica ospedaliera, e gli acquisti di beni e servizi. Ma è cresciuta anche la spesa per i redditi da lavoro, mentre prosegue il calo inesorabile della spesa per la farmaceutica convenzionata.  Sono questi alcuni dei numeri contenuti nell’ultimo rapporto della Ragioneria dello Stato sul Monitoraggio della spesa sanitaria 2018.

La spesa per l’assistenza medico-generica da convenzione è aumentata dal 2002 al 2018 di 2.049 milioni di euro, corrispondente a un tasso di crescita medio annuo del 2,3%. Nel 2018 la spesa è stata di 6,651 mld (+1,9 % rispetto al 2017).

La spesa per le altre prestazioni sociali in natura da privato accreditato è aumentata dal 2002 al 2018 di oltre 10.000 milioni di euro facendo registrare un tasso di crescita medio annuo del 3,5%. Nel 2018 si è giunti a quota 24,272 mld (+2,7% rispetto al 2017).

Il rapporto della Ragioneria contiene anche una rilevazione delle spese sanitarie sostenute dai cittadini (Medici e Strutture accreditate del SSN, ticket, strutture sanitarie e socio-sanitarie non accreditate, medicinali veterinari, farmacie, parafarmacie, ottici e diverse categorie professionali) ai fini della dichiarazione dei redditi precompilata.

In totale nel 2018 sono state trasmesse spese per un ammontare di 32,2 mld. Si osserva la prevalenza delle spese per visite specialistiche ed interventi sul totale della spesa (oltre il 44%) a carico dei privati (di cui il 32% per visite odontoiatriche), farmaci 15% e ticket 10,3%.