Un partito che sceglie la via del confronto
Nella giornata di oggi, 21 giugno 2025, “Insieme” – partito fondato da Zamagni, Galbiati e Infante – celebra a Roma, in presenza e da remoto, il suo quarto Congresso nazionale. In un tempo in cui molte forze politiche rinunciano alla pratica congressuale, optando per assemblee dall’impronta prevalentemente mediatica, “Insieme” conferma invece la volontà di valorizzare il confronto autentico.
Come si legge nella nota di presentazione pubblicata questa mattina sul sito del partito, «non è cosa da poco in neppure dieci anni di vita, per un partito minuscolo, in un Paese in cui i partiti Congressi non ne celebrano affatto». D’altronde “Insieme” rivendica la scelta di una dialettica «mai orientata ad una grigia omologazione», ma vissuta nella fedeltà a un progetto di autonomia culturale e politica.
Un’identità che si nutre di coerenza
Nel solco della tradizione cattolico-democratica, il partito si riconosce in un’eredità che va da Sturzo a De Gasperi, fino a Aldo Moro, senza mai indulgere a nostalgie o irrigidimenti identitari. «Siamo discepoli di Sturzo», si legge, «figli di De Gasperi», e, con pudore, «indegni compagni di strada di Aldo Moro», impegnati a «guardare lontano» e a essere «alternativi a sé stessi», come insegna l’esperienza più alta della politica ispirata.
L’attualità di questo percorso si misura anche nella distanza da ogni forma di subalternità: «Molti ambienti, che apparivano più propensi ad accamparsi nelle terre ubertose del Faraone… si sono ricreduti» e guardano oggi con interesse alla coerenza di chi ha saputo affrontare «la traversata del deserto».
Costituzione e Dottrina sociale: la rotta comune
“Insieme” si presenta dunque come una piccola comunità politica che riconosce i propri limiti, ma che afferma con determinazione la propria radice culturale, fondata su due pilastri: la Costituzione repubblicana e la Dottrina sociale della Chiesa. «Una straordinaria ricchezza morale e civile da cui la politica deve lasciarsi ispirare», si afferma, nella consapevolezza che ai credenti «spetta, ben più che un ruolo di potenza, un compito di verità».
P.S. La redazione de Il Domani d’Italia rivolge agli amici di “Insieme” un sincero augurio di buon lavoro. Sarà interessante, alla fine della giornata congressuale, raccogliere e contribuire a rilanciare le indicazioni che ne saranno scaturite.