E’ stato presentato a Roma, il volume 88 giorni nelle farm australiane. Un moderno rito di passaggio. Promosso dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana ed edito da Tau, il volume è il risultato di un percorso di ricerca iniziato con la pubblicazione del volume intitolato Giovani italiani in Australia: un viaggio da temporaneo a permanente e corredato dal video-reportage 88 giorni nelle farm australiane e continuato successivamente all’interno del Rapporto Italiani nel Mondo 2017 con la pubblicazione del capitolo I rientri dall’Australia della generazione vacanza-lavoro: cambiamenti e aspettative future, nel quale si trovano le prime analisi di quello che oggi è diventata una ricerca completa.
Tale percorso di ricerca ha visto gli autori – Michele Grigoletti e Giuseppe Casarotto – incontrare e dialogare, negli ultimi 5 anni, con centinaia di giovani italiani che hanno concluso l’esperienza di vita e di lavoro nelle lontane campagne australiane. Il volume raccoglie più di 80 testimonianze, scritte in prima persona da chi ha affrontato l’esperienza delle farm, ed è corredato dalle fotografie che i giovani hanno scattato durante la loro avventura. Gli scatti ci mostrano le tappe del viaggio che il giovane deve affrontare per l’ottenimento del secondo visto vacanza-lavoro, tuttavia i testi ci parlano anche di un viaggio interiore, di crescita e di maturazione. Dopo le farm i ragazzi si riscoprono più adulti, più liberi dalle paure, dai blocchi psicologici, più consapevoli delle proprie possibilità e meno spaventati dai propri limiti. Attraverso l’analisi delle testimonianze il volume ci svela perché gli 88 giorni nelle farm australiane possono essere considerati un “moderno rito di passaggio”, un periodo duro ma edificante nel quale si ritrovano molti degli elementi tipici dei riti di passaggio che sono sempre caratterizzati da tre fasi principali: la separazione, la fase liminale e la riaggregazione.
I racconti autobiografici sono preceduti da alcuni saggi che ci permettono di capire le motivazioni della partenza, i benefici degli 88 giorni trascorsi in farm e i valori riscoperti da questa scelta di vita; rivelano le principali zone di raccolta e i nomi delle località australiane dove i backpackers lavorano e affrontano dal punto di vista socio-psicologico temi quali le potenzialità non sfruttate dei giovani, l’importanza della gratificazione e della meritocrazia nel lavoro, la riscoperta di una natura wild, di rapporti umani intensi e di un’esistenza più semplice e libera da convenzioni sociali. Il volume è accompagnato da acquerelli nei quali l’illustratrice ha voluto riassumere, in maniera ironica, le differenze tra Italia e Australia.