La pallottola sparata dall’attentatore il 13 luglio scorso in Pennsylvania ha ferito di striscio Trump, ma ha colpito in pieno Joe Biden, accelerando le valutazioni sul suo ritiro dalla corsa per le presidenziali USA e riaprendo di fatto una competizione che sembrava avere un finale già scritto. Sarà una campagna diversa e nuova per i temi e per i protagonisti, ma anche per le modalità espressive.
La velocità della comunicazione e dei social di oggi consentirà ai democratici americani di recuperare rapidamente spazio e consensi nell’opinione pubblica; nel secolo scorso sarebbe stato sicuramente più complicato.
Ovviamente è presto per dire come finiranno le elezioni di novembre, ma da oggi Trump è il candidato “vecchio” e in qualche modo anche la “minestra riscaldata” che si ripropone agli americani, peraltro con gli stessi argomenti che già lo portarono ad essere sconfitto quattro anni orsono. La candidatura di Kamala Harris potrebbe far fare a Trump la fine del ciclista che, iniziando lo sprint finale con eccessivo anticipo, arriva al traguardo stremato e perdente.
Ad oggi i due o tre punti percentuali di vantaggio rispetto alla Harris, non sono per Trump una garanzia sufficiente rispetto al risultato finale; quel vantaggio che viene registrato dai sondaggi è oggettivamente “drogato” dalla solidarietà e dalle ripercussioni mediatiche generate dal recente attentato subito da Trump, nonché dallo svolgimento della Convention repubblicana che lo ha incoronato per la corsa alla Casa Bianca.
Da oggi parte una nuova campagna elettorale che vedrà molto probabilmente Kamala Harris candidata alla Casa Bianca per il Partito Democratico degli Stati Uniti. Aldilà di battute e slogan, Trump avrebbe certamente preferito di gran lunga confrontarsi con Biden, anziché con la Harris che come donna potrebbe risultare particolarmente ostica su questioni che hanno visto lo stesso Trump al centro di inchieste e processi per comportamenti a dir poco discutibili. Un segnale incoraggiante per i democratici arriva dal fronte delle donazioni e dei contributi per la campagna elettorale; dopo il ritiro di Biden la piattaforma democratica ActBlue ha registrato un forte incremento di donazioni, ovvero 46,7 milioni di dollari in un solo giorno, il più alto incremento giornaliero registrato per le elezioni presidenziali 2024, soprattutto perché è il frutto di tante piccole e piccolissime donazioni e non di poche ma grandi (e interessate) elargizioni.
È indubbiamente un segnale di fiducia per il nuovo corso della campagna elettorale che lascia ben sperare anche per un possibile ritorno della partecipazione al voto e più in generale di attenzione alla politica. L’ennesima dimostrazione che quando la politica non si chiude in se stessa e nei propri egoismi, può nascere qualcosa di positivo per la comunità. Vedremo se, dopo Gran Bretagna e Francia, avremo qualcosa da apprendere anche dagli Stati Uniti.