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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Anniversario | Rileggiamo le “27 libertà” di Guido Gonella

Guido Gonella, su mandato di Alcide De Gasperi svolge al I° Congresso nazionale della Democrazia Cristiana una relazione sulle libertà come fondamento della nuova Costituzione italiana che l’Assemblea Costituente di imminente elezioni avrebbe redatto. Il discorso di Gonella rimane una alta testimonianza della fede nella libertà che i democratici cristiani avrebbero mantenuto viva nel corso della loro lunga azione politica nel Paese. E’ passato come il “discorso delle 27 libertà!

La riforma dello Stato nello spirito della libertà

  1. — Funzione storica della Democrazia Cristiana

In un’ora decisiva per il rinnovamento costituzionale dello Stato italiano, la Democrazia Cristiana è alla testa dei movimenti politici nella lotta per la libertà. Il suo Scudo Crociato è il simbolo del suo programma: «Dio e Libertà».

  1. — Una Costituzione a presidio delle libertà

La Democrazia Cristiana vuole una Costituzione che sia il presidio delle libertà religiose, morali, politiche ed economiche, che — dopo la delusione del passato — devono trovare nel nuovo ordinamento costituzionale garanzie concrete e stabili.

  1. B) Dichiarazione delle libertà

1) Non intendiamo fare un’astratta ed inoperosa «Dichiarazione delle Libertà», bensì rivendicare le positive libertà in una nuova Costituzione, nello spirito della concezione cristiana del diritto e dello Stato.
2) Dobbiamo quindi distinguere le illusorie libertà di altri sistemi che respingiamo dalle libertà reali del nostro sistema che rivendichiamo.

  1. — Le libertà illusorie o parziali

1) La libertà del comunismo è un mezzo per progredire (“democrazia progressiva”) verso il fine dell’instaurazione della dittatura del proletariato.
2) La libertà del liberalismo è una libertà individualistica e negativa, che parte dalle premesse dell’agnosticismo e dell’indifferentismo per affermare quel “lasciar fare” che favorisce il privilegio, di fronte al quale l’individuo non trova un’adeguata protezione dello Stato.

  1. — Le libertà reali o integrali
  2. a) Libertà democratica

1) Intendiamo la libertà come capacità di obbedire alla ragione e di praticare la virtù.
2) La libertà, nella vita sociale, è autodeterminazione della persona garantita dalla tutela dello Stato.
3) Non vi è una semplice libertà negativa (possibilità di isolamento, di eliminazione di un vincolo, possibilità di esigere dallo Stato una omissione), ma vi è anche una libertà positiva (possibilità di una determinazione della persona, possibilità di espansione e di responsabilità sociale dell’uomo, possibilità di esigere un aiuto dallo Stato).
4) La democrazia mira ad instaurare la libertà negativa e positiva, mira a una sintesi di libertà individuali e di doveri sociali nello spirito della solidarietà delle classi.

  1. b) Libertà cristiana

1) Le libertà costituzionali saranno efficienti se avranno una ispirazione cristiana, poiché il Cristianesimo è il lievito di tutte le libertà, è la promessa e la garanzia di una nuova e costruttiva esperienza dopo il fallimento degli altri sistemi che rivendicano la libertà.
2) La Costituzione non deve essere una Costituzione di Partito o di confessione religiosa, ma la Costituzione del popolo italiano che è un popolo cristiano e che perciò non può volere uno Stato laico o agnostico. D’altra parte, lo Stato conforme all’etica cristiana non è uno Stato confessionale.

  1. c) Libertà istituzionale
  1. La libertà deve essere non nominale, ma incorporata in concrete istituzioni politiche e sociali che ne permettano l’articolazione e ne garantiscano il permanente esercizio.
    2) La libertà istituzionale sarà non solo libertà di fatto (cioè esistenza di una sfera estranea ai fini dello Stato che è libera perché di essa lo Stato non si occupa imponendo obblighi o divieti), ma anche libertà di diritto, cioè libertà giuridicamente garantita, in quanto lo Stato impone un limite a sé o ad altri soggetti con norme positive, che obbligano di fare. L’ordinamento dello Stato risulta quindi limitato dai diritti naturali della persona.
    3) Solo la libertà concreta nelle istituzioni ci permetterà di eliminare il divorzio fra l’inoperoso formalismo giuridico ed il caotico sviluppo della realtà sociale.

 

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