Lungotermismo, 80.000 miliardi di motivi per non curarsi del presente.

Nella Silicon Valley guardano ai prossimi 700.000 anni, periodo in cui si prevede l’estinzione dell’umanità. Con ‘lungotermismo’ s’intende pertanto ciò che induce paradossalmente a saltare i problemi dell’oggi.

In un succoso articolo sul Corriere della Sera, nella rubrica “Dataroom” di Milena Gabanelli, si racconta del “lungotermismo”, una corrente di pensiero che ha fatto presa sui signori della Silicon Valley e che si traduce nella attenzione che occorre avere per le generazioni future.

Detta in questo modo, nulla di veramente originale se non fosse per il fatto che il nostro procedere rischia realmente di compromettere i giorni delle future generazioni. Si tratta di guardare ai prossimi 80.000 miliardi di abitanti del pianeta da qui fino ai prossimi 700.000 anni, periodo in cui si prevede l’estinzione della razza umana. 

Ogni cosa ha un suo prezzo. Così piuttosto che riempire lo stomaco e dare la sopravvivenza ai 733 milioni di poveri al mondo sarebbe preferibile spendere risorse investendo in tecnologia che permetterebbe di colonizzare il “Superammasso della Vergine”, quindi andare su pianeta che ancora non soffre del riscaldamento climatico della terra. 

Insomma, se si è ben compreso, si tratta di prendere piede su un altro pezzo di terra all’interno della nostra galassia che etimologicamente indica il latte e induce subito ad una immagine dove gli uomini trovano salvezza nutrendosi del prezioso liquido che la dea Era, ” Regina del cielo ”, aveva utilizzato per disegnare la Via Lattea, il retto percorso di crescita per l’umanità. Poteva essere solo questa dea, con il suo nome, ha richiamare all’un tempo il passato necessario per destreggiarsi nel futuro.

La brillante idea è quella di organizzarsi per trasferirsi prima o poi in qualche altra parte del cielo ancora vergine di uomini. Del resto è fatale che armati di desiderio ci si voglia rivolgere proprio dalle parti di una Vergine su cui ammassarsi come via di scampo.  

Vergine è una strana parola che nella sostanza è il contrario del comune convincimento di una creatura imberbe. Par che segni invece chi è ormai maturo per generare e per l’attività sessuale, quindi in una fase assai più avanzata della nostra idea di innocenza. Tanto che in astronomia era ricondotta dai Greci a Demetra, dea appunto della fecondità.

Non va trascurato che Vergine è colei che, stando al vocabolario, non ha avuto rapporti sessuali completi, ma che comunque qualche esperienza, sia pure al minimo della misura, ha consumato. Si dovrà vedere di che pasta sarà l’ammasso della Vergine di cui si ipotizza la colonizzazione, se sarà un territorio del tutto illibato o già in parte corrotto.

C’è chi dice che il lungotermismo non sia altro che spostare egoisticamente l’asticella più in alto fregandosene di quello che avviene ora dabbasso. Si guarda ipocritamente al futuro per non risolvere hinc et nunc ciò che affligge nel presente i terrestri. Siamo in attesa di un nuovo Cristoforo Colombo che ci porterà alla salvezza con tutta la violenza della nostra civiltà e celebreremo anche lui nei millenni a venire, siliconando il cielo a nostra immagine e somiglianza.

Ci dicono, per salute e per eleganza, di mantenere sempre una postura eretta senza guardarsi sgarbatamente i piedi; i santi dicono di guardare il cielo piuttosto che pensare alle cose di qua sotto. “Per aspera ad astra” è il motto consigliato per destreggiarsi nella vita, “duc in altum” è la regola a cui ispirarsi. Lungotermismo sarà forse il nuovo credo, come termiti invaderemo altri suoli da rosicchiare per poi cominciare da capo e ancora. Stare a dieta non fa per noi, solo i poveri ne sono campioni.