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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Cultura Woke, la nuova sfida politica e culturale.

Attorno a questa parola -  woke -  si registra un doppio fondamentalismo ideologico che può essere battuto solo attraverso l’antico metodo del confronto laico e privo di pregiudiziali dogmatiche ed illiberali.

Un dibattito interessante e forse anche un po’ inedito quello che si organizza alla Camera dei Deputati domani 5 dicembre alle 17,30 dal titolo “Cultura Woke, il potere delle narrazioni identitarie”. Sono i cosiddetti ‘pomeriggi popolari’, cioè momenti di confronto politico e culturale attorno a temi fortemente divisivi ma che, comunque sia, vanno approfonditi e discussi.

L’iniziativa è promossa da Diego Antonio Nesci e da Dalila Nesci già parlamentare e sottosegretario del governo Draghi, ed è un confronto tra politici, esperti e persone comuni su problematiche che inesorabilmente sono destinare ad interpellare direttamente la politica e la sua organizzazione nella società. E, non a caso, il termine “woke” è una di quelle parole variamente interpretate.

 

Un termine che il più delle volte assume una valenza fortemente ideologica se non addirittura dogmatica. Certo, nel nostro paese è ancora un dibattito ristretto e forse ancora troppo autoreferenziale ma che non può non assumere, nel futuro, una dimensione più popolare e che coinvolgerà soprattutto le giovani generazioni.

Tra le opposte concezioni che si hanno di questo termine, s’impone la necessità di una lettura critica, politica e culturale, affinchè non prevalga la logica della contrapposizione frontale tra le rispettive interpretazioni. Perché proprio attorno alla parola “woke” si registra un doppio fondamentalismo ideologico che può essere battuto solo attraverso l’antico metodo del confronto laico e privo di pregiudiziali dogmatiche ed illiberali. E questo anche perché in una stagione fortemente spoliticizzata e sganciata dalle antiche e solide culture politiche, il ruolo delle narrazioni identitarie può avere un ruolo determinante se non addirittura decisivo nella formazione concreta delle giovani generazioni.

Il dibattito, che si svolgerà presso la Sala Regina della Camera dei Deputati, prevede il confronto tra Paola Concia, Marco Minniti, Giuseppe Fioroni e Antonio Di Bella. Apre il convegno l’intervento di Anna Ascani, Vice Presidente della Camera dei Deputati.