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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Dal sogno della globalizzazione al caos: Panetta (Bankitalia) su pace e commercio.

Secondo il banchiere centrale "l`economia sembra essersi globalizzata senza una 'coscienza globale'". In questo quadro "è necessario rilanciare l`integrazione economica e la cooperazione internazionale, correggendone i difetti".

“Crescita economica, prosperità e pace sono strettamente connesse: senza pace, l`umanità non può prosperare; né può farlo l`economia”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento all’incontro “Economia e pace: un`alleanza possibile”, organizzato a Bologna dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice.

“Occorre ricordare che nelle economie moderne lo sviluppo si fonda sull`integrazione e sul commercio internazionale. La libera circolazione di merci, capitali, persone e idee facilita il trasferimento di conoscenze e tecnologie – ha sottolineato – contribuendo a unire i popoli”.

“La globalizzazione ha indubbiamente determinato una maggiore integrazione tra paesi e creato opportunità di progresso economico e sociale in molte regioni del mondo. Tuttavia – ha proseguito Panetta – essa ha mostrato limiti evidenti. Le attuali tensioni commerciali e geopolitiche sono segnali di un sistema che non è riuscito a rispondere appieno alle aspettative e ai bisogni della popolazione mondiale. Ogni giorno, migliaia di persone continuano a essere stroncate dalle privazioni e dalla violenza, spesso in conflitti fratricidi che sembrano senza fine”.

Secondo il banchiere centrale “l`economia sembra essersi globalizzata senza una ‘coscienza globale'”. In questo quadro “è necessario rilanciare l`integrazione economica e la cooperazione internazionale, correggendone i difetti con politiche che promuovano uno sviluppo sostenibile e inclusivo, capace di coniugare la crescita con il superamento della povertà, con la giustizia sociale, con la difesa dell`ambiente”.

“La pace e la prosperità sono legate da un vincolo profondo. La pace non è solo l`assenza di conflitti, ma la creazione di condizioni che consentano a ogni individuo di vivere una vita dignitosa, libera dalla paura e dalla povertà. Allo stesso tempo, una prosperità che non genera benessere diffuso è una prosperità effimera, che rischia di generare conflitti e instabilità”.

“Come disse Papa Paolo VI nell`enciclica Populorum progressio ‘lo sviluppo è il nuovo nome della pace’. Oggi – ha concluso il governatore – queste parole ci ricordano l`urgenza di lavorare per un futuro di prosperità più giusto e pacifico”.

 

Per leggere il testo integrale

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2025/Panetta-16.01.2025.pdf