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Cos’ha detto il segretario Onu Antonio Guterres ad Auschwitz

Roma, 27 gen. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è intervenuto ad Auschwitz per la cerimonia degli 80 anni della liberazione del campo di sterminio nazista. Nel suo intervento, ricordando tutte le vittime della ferocia nazista, il segretario dell’Onu ha invitato a non dimenticare mai le atrocità che “hanno oltraggiato l’umanità”. “Sono onorato – ha esordito Guterres – di avere con noi oggi i sopravvissuti all’Olocausto e le loro famiglie.

Prima di iniziare, vorrei riconoscere che è passato più di un anno dagli spaventosi attacchi terroristici del 7 ottobre da parte di Hamas.

Accogliamo con favore, finalmente, l’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. L’accordo offre speranza, così come un sollievo tanto necessario.

Faremo del nostro meglio per garantire che porti al rilascio di tutti gli ostaggi. Fin dall’inizio, abbiamo chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco permanente a Gaza”. Poi ha proseguito: ” Cari amici, Ogni anno in questo giorno, ci riuniamo per celebrare la liberazione di Auschwitz-Birkenau. Piangiamo i sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori, mentre cercavano di distruggere un intero popolo.

Siamo addolorati per i Rom e i Sinti, anch’essi presi di mira dal genocidio, per le persone con disabilità, per le persone LGBTIQ+ e per tutti coloro che sono stati ridotti in schiavitù, perseguitati, torturati e uccisi. Siamo al fianco delle vittime, dei sopravvissuti e delle loro famiglie. E rinnoviamo la nostra determinazione a non dimenticare mai: Non dimenticare mai le atrocità che hanno “oltraggiato la coscienza” dell’umanità. E non dimenticare mai le loro putride fondamenta: millenni di odio antisemita, manifestatosi in marginalizzazione, discriminazione, espulsioni e omicidi”.

Guterres ha anche detto: “Il ricordo non è solo un atto morale. Il ricordo è un invito all’azione. Lasciare che l’Olocausto svanisca dalla memoria significherebbe disonorare il passato e tradire il futuro. Lo straordinario sopravvissuto ad Auschwitz, Primo Levi, che ha testimoniato tutto ciò che aveva visto e sopportato, ci ha esortato a incidere la conoscenza nei nostri cuori. E dobbiamo farlo. Conoscere la storia dell’Olocausto significa conoscere le profondità a cui può sprofondare l’umanità. Significa capire come i nazisti siano stati in grado di commettere i loro crimini atroci, con la complicità di altri. Ed è comprendere il nostro solenne dovere di parlare contro l’odio, di difendere i diritti umani di tutti e di rendere tali diritti una realtà. Cari amici, Dopo l’inferno dell’Olocausto, i paesi si sono uniti: Hanno creato le Nazioni Unite e la nostra Carta 80 anni fa, affermando il valore di ogni persona umana… Hanno adottato la Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, per la quale dobbiamo un debito di gratitudine all’avvocato ebreo polacco Raphael Lemkin… E hanno stabilito la Dichiarazione universale dei diritti umani, il fondamento di tutto il diritto internazionale sui diritti umani.

Come ha affermato uno dei redattori, il diplomatico e intellettuale libanese Charles Malik, la Dichiarazione era: “…Ispirata dall’opposizione alle dottrine barbare del nazismo e del fascismo”. La dignità di ogni membro della nostra famiglia umana è sancita in quel documento, che attinge da tradizioni di tutto il mondo. È una pura espressione della nostra comune umanità. E nei momenti bui rimane una luce splendente. Cari amici, Oggi, il nostro mondo è frammentato e pericoloso. Ottant’anni dopo la fine dell’Olocausto, l’antisemitismo è ancora tra noi, alimentato dalle stesse bugie e dallo stesso odio che hanno reso possibile il genocidio nazista. E sta aumentando. La discriminazione è diffusa. L’odio sta fomentando tutto il mondo. Uno degli esempi più chiari e preoccupanti è il cancro diffuso della negazione dell’Olocausto. Fatti storici indiscutibili vengono distorti, sminuiti e ignorati. Si stanno facendo sforzi per riformulare e riabilitare i nazisti e i loro collaboratori. Dobbiamo opporci a questi oltraggi. Dobbiamo promuovere l’istruzione, combattere le bugie e dire la verità.

E dobbiamo condannare l’antisemitismo ovunque e in qualsiasi momento si manifesti, così come dobbiamo condannare tutte le forme di razzismo, pregiudizio e bigottismo religioso che vediamo proliferare oggi. Perché sappiamo che questi mali appassiscono la nostra moralità, corrodono la nostra compassione e cercano di renderci ciechi alla sofferenza, aprendo la porta alle atrocità. Le Nazioni Unite lavorano da tempo per combattere l’antisemitismo, attraverso una vasta gamma di attività, tra cui i nostri programmi di sensibilizzazione sull’Olocausto. E abbiamo recentemente lanciato il nostro Piano d’azione sull’antisemitismo, raccomandando i modi in cui il sistema delle Nazioni Unite può migliorare ulteriormente tali sforzi. In questi giorni di divisione è ancora più importante: che ci aggrappiamo alla nostra comune umanità… E rinnoviamo la nostra determinazione a difendere la dignità e i diritti umani di tutti. Ognuno di noi ha un dovere. La storia dell’Olocausto ci mostra cosa può accadere quando le persone scelgono di non vedere e di non agire”.