Roma, 29 gen. (askanews) – In Italia un adulto su due in sovrappeso o affetto da obesit. L’impatto sulla qualit della vita e sui costi sociali e sanitari allarmante, al punto che le principali agenzie di salute pubblica considerano l’obesit come una delle principali sfide per i sistemi sanitari mondiali, paragonabile ai tumori e alle malattie cardiovascolari.
L’obesit una malattia cronica progressiva, dovuta a pi fattori, recidivante, influenzata da meccanismi genetici, endocrini, ambientali e psicologici. Eppure il pregiudizio la colpevolizzazione dei pazienti.
“Oggi lanciamo la nostra campagna che mirata ad alzare la consapevolezza del pubblico italiano per quel che riguarda la patologia della obesit, che una malattia complessa, cronica, che influenzata di vari fattori. Per anni abbiamo messo la carica sui pazienti e vogliamo oggi cambiare questo discorso per dire che la perdita del peso non dipende dai pazienti. Il messaggio ‘Perdere peso non dipende solo da te’ vogliamo aiutare il pubblico a capire meglio questa patologia cronica, questa malattia che colpisce sei milioni di italiani”.
Dal 29 gennaio al 4 febbraio con l’installazione “The Impossible Gym”, in piazza dei Cinquecento, a Roma, c’ la rappresentazione delle difficolt che le persone con obesit vivono ogni giorno. Sar anche possibile parlare con medici e specialisti per approfondire le tematiche legate alla gestione della patologia e la possibilit di misurare il proprio Indice di massa corporea.
Rocco Barazzoni, presidente della Societ Italiana Obesit e professore all’Universit di Trieste, spiega: “E’ inaccettabile colpevolizzare dare in qualche modo la responsabilit dell’obesit alle persone colpite perch di fatto non una scelta. Lo stigma purtroppo ancora vivo, la consapevolezza della obesit come malattia ancora insufficiente o comunque non abbastanza diffusa. Quindi anche compito delle societ scientifiche ma anche direi in generale di chi coinvolto nelle decisioni, sulla prevenzione ad evitare di banalizzare, di semplificare troppo o di non farlo in relazione ad un problema cos complesso. Bisogna aiutare anche la persona a non colpevolizzarsi. Per questo si parla di stigma interiorizzato. E’ quando una persona comincia a vivere l’obesit come un fallimento, come una vergogna, non ne vuole parlare, non lo vuole affrontare e quindi il problema invece di tentare di rsolverlo e curarlo si aggrava”.
Questa palestra chiusa e trasparente, con pesi legati da elastici la rappresentazione degli ostacoli fisici, biologici e psicologici che affronta ogni momento una persona sovrappeso.
Stefano Benigni, della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati: “In questa legge di bilancio abbiamo istituito, attraverso un mio emendamento, un fondo dedicato alla cura dell’obesit. E’ un piccolo primo passo per iniziare un percorso che deve passare anche da un cambiamento culturale della societ. L’obiettivo contrastare questa patologia, che una patologia cronica e come tale deve essere riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale. E’ una patologia che impatta notevolmente sulla nostra societ e sul bilancio dello Stato. Oggi i costi relativi all’obesit sono 14 miliardi di euro, ci sono pi di cento patologie correlate, dai problemi cardio-vascolari, al diabete ai problemi ortopedici, che impattano sulla gestione del nostro Servizio sanitario nazionale”.
La vita per una persona affetta da obesit complicata e difficile, caratterizzata in molti casi da una sensazione di profonda solitudine, incomprensione, senso di colpa. A completare il tutto c’ la continua proposta di diete e rimedi fai da te.
“E’ una problematica complessa – sottolinea ancora Barazzoni – le risposte semplici purtroppo a volte, anzi quasi sempre, non sono efficaci. E’ da evitare questa rincorsa a quelle che sono le mode oppure anche le diete non implementate e sotto la supervisione di esperti”.