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sabato, Febbraio 22, 2025
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Elogio della Generazione Z

È una generazione che funge da ponte tra passato e futuro, con una mentalità aperta, inclusiva e tecnologicamente avanzata. Coloro che ne fanno parte sono comunque una “novità”, per questo è il momento di ascoltarli.

La Generazione Z, composta da individui nati tra il 1995 e il 2010, è spesso al centro di dibattiti e stereotipi, molti dei quali non sono affatto positivi. Figli della Generazione X (1965-1979) e degli ultimi Baby Boomer (1946-1964), i Gen Z sono cresciuti in un contesto radicalmente diverso rispetto alle generazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le critiche, questa generazione ha molto da insegnare. 

I Gen Z si caratterizzano per abitudini e valori che li differenziano dai Millennial e dai Baby Boomer. Fumano meno, bevono con moderazione, consumano meno materiale pornografico e hanno meno avventure di una notte rispetto ai Millennial. Questi cambiamenti riflettono una maggiore attenzione alla salute e al benessere, sia fisico che mentale. 

Gli adulti della Gen Z, di età compresa tra i 18 e i 27 anni, spesso vivono ancora con i genitori, un fenomeno legato a fattori economici e sociali. Tuttavia, sono anche meno razzisti e omofobi rispetto alle generazioni precedenti, dimostrando una maggiore apertura verso la diversità e l’inclusione. 

La monogamia è il tipo di relazione preferito dalla Gen Z, a differenza dei Millennial e della Gen X, che hanno sperimentato con la “non monogamia etica”, e dei Baby Boomer, che spesso preferivano relazioni informali come “amici con benefici”. Dunque, i Gen Z tendono a cercare relazioni stabili e significative, riflettendo un desiderio di sicurezza e connessione autentica. Inoltre, sono noti per la loro fluidità identitaria. Non si definiscono attraverso un solo stereotipo, ma esplorano diversi modi di essere se stessi, plasmando le proprie identità nel tempo. 

Questo approccio aperto e rispettoso si estende anche alle identità altrui, portandoli a combattere contro comportamenti discriminatori come il razzismo, l’omofobia e il maschilismo. È la prima generazione di veri nativi digitali, cresciuta con Internet e i social media fin dalla tenera età. Questo ha avuto un impatto significativo sul loro modo di comunicare, informarsi e socializzare. 

Secondo Bloomberg, il 65% della Gen Z segue gli sport tramite smartphone, mentre solo il 35% si affida alla televisione, una tendenza opposta a quella dei Baby Boomer, che al 77% si informano ancora attraverso la TV. I social network sono diventati una parte fondamentale della loro vita. Mentre i loro genitori preferiscono Facebook e i Millennial scelgono Instagram, loro sono i padroni di TikTok, una piattaforma che esprime la loro creatività e il desiderio di contenuti rapidi e coinvolgenti. 

Uno degli aspetti più emblematici è l’espressione “Ok Boomer”, che ha raggiunto una popolarità globale. Questa frase riassume la reazione nei confronti dei Baby Boomer e dei membri più anziani della Gen X quando questi esprimono opinioni condiscendenti, soprattutto su temi come il cambiamento climatico, l’innovazione tecnologica e l’inclusione delle minoranze. È un modo per far sentire la propria voce e criticare visioni ritenute superate. 

Tra le generazioni, si osservano cambiamenti nelle abitudini, nei gusti, negli interessi e nei modi di interagire con il mondo. La Gen Z funge da ponte tra passato e futuro, con una mentalità aperta, inclusiva e tecnologicamente avanzata. Coloro che ne fanno parte sono comunque una “novità”. Invece di criticarli, forse è il momento di ascoltarli e imparare da loro, poiché rappresentano un cambiamento che potrebbe influenzare il mondo in modi inaspettati e positivi.