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Il successo del Festival di Sanremo di Carlo Conti, il "normalizzatore" (che già pensa al 2026)

Sanremo, 16 feb. (askanews) – I numeri sono da record: Conti batte Amadeus e addirittura se stesso, nelle sue precedenti edizioni. “Il Festival del 2025 è stata un’edizione entusiasmante”, l’ha definita la Rai, un’edizione che “ha unito e non diviso”. Il conduttore è già stato ribattezzato il “normalizzatore” e si guarda avanti. Il format è piaciuto, i risultati gli hanno dato ragione, le polemiche – soprattutto quelle politiche – sono rimaste lontano dal palco. E ora, lo sguardo è al febbraio 2026 (da decidere bene le date anche per la coincidenza con l’Olimpiade di Milano-Cortina).

“Se farò di nuovo il conduttore? L’azienda mi ha chiesto di divertirmi sul festival, come direttore artistico, per due anni. Io ho accettato. Per il prossimo anno – spiega Conti incalzato dai giornalisti nella conferenza stampa conclusiva – decideremo e deciderò strada facendo. Se il mio lavoro anche in futuro può servire a traghettare qualche leva, ben venga”, ha aggiunto riferendosi ad Alessandro Cattelan, che quest’anno ha condotto il “Dopofestival” e ha affiancato il conduttore toscano nell’ultima serata.

“Ho fatto un Festival baudiano, mi piace averlo fatto così – ha aggiunto Conti -. Il Festival è una meravigliosa messa cantata, dove si possono inserire melodie diverse, con strumenti diversi. Ci ha insegnato Pippo Baudo come farlo, un Festival dove c’è di tutto e che ci lascia tante belle canzoni”.

A Carlo Conti non dispiace l’etichetta di ‘normalizzatore’. “Essere definito normalizzatore non mi dà fastidio. Io sono normale e va bene così. Per me vivere la vita è un gioco da ragazzi (citazione di un brano di Sanremo, ndr) – risponde – e anche il festival l’ho sentito nel mio modo, nel mio stile, con il colore della mia pelle. Pensavo che fosse più che mai importante far sentire la musica. Se questo è normale ben venga il normale”.

“Quest’anno è stato bellissimo, la parola d’ordine è stata insieme: ci siamo divertiti insieme, lo abbiamo fatto insieme. Vediamo l’anno prossimo se mi viene un’idea, ma penso di sì”, ha ribadito guardando al 2026. Intanto, da domani si torna alla normalità. “Porterò mio figlio a scuola, e farò gli auguri a Pieraccioni per il suo compleanno”. Poi, si vedrà.

(di Serena Sartini e Alessandra Velluto)