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In Germania Merz (Cdu) vince, AfD raddoppia e Scholz (Spd) crolla

Milano, 23 feb. (askanews) – Ex banchiere che non è mai stato ministro, sembra quasi certo che sarà il prossimo cancelliere della Germania: il leader dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu) Friedrich Merz saluta “una serata elettorale storica”, rivendicando la vittoria nelle elezioni federali tedesche in base ai primi risultati. “Ma ora la cosa principale è creare un governo funzionante in Germania il più rapidamente possibile”, ha dichiarato e sul canale televisivo Phoenix ha annunciato l’obiettivo di “finire di formare un governo entro Pasqua al più tardi”. Intanto gli ambienti imprenditoriali tedeschi scalpitano e chiedono, secondo più fonti, un governo al più presto.

Le proiezioni li davano domenica sera, con il 28,5 per cento (proiezione ARD), ben al di sopra dell’AfD che si colloca al secondo posto con il 20,5 per cento (il doppio rispetto al 2021). Sebbene l’Unione non abbia raggiunto l’obiettivo di raggiungere significativamente più del 30 percento, ha comunque guadagnato qualcosa rispetto al previsto. “Noi rappresentiamo la promessa che la Germania sia affidabile”, ha detto Merz.

Ma se c’è chi festeggia, c’è pure chi non può farlo: Spd ammette una “sconfitta” storica e il cancelliere (uscente) Olaf Scholz vuole assumersene la responsabilità: si è congratulato con Merz. E allo stesso tempo, ha riconosciuto “un risultato amaro, dal quale dobbiamo imparare e andare avanti” ha annunciato, sottolineando di non voler comunque scendere a compromessi, mentre segnala di non essere disponibile per un incarico ministeriale in un nuovo governo. “Per me è abbastanza chiaro che mi sono candidato per la carica di cancelliere federale e non per un altro incarico nel governo”, afferma. Dopo aggiunge che non prenderà nemmeno parte ai negoziati di coalizione per il prossimo governo federale. E come noto il ministro della Difesa Boris Pistorius ha già dichiarato di voler negoziare la formazione di un nuovo governo federale con un ruolo di leadership.

Intanto Alice Weidel, co-leader dell’AfD – secondo le proiezioni dell’Ard raggiungerebbe il 20,5% – ha definito il risultato “inimmaginabile” e “storico” per il suo partito, avendo raddoppiato il numero di voti rispetto al 2021.

Mentre la sede del partito a Berlino festeggiava, Weidel ha affermato che il suo partito rimane aperto ai colloqui di coalizione con altri partiti e ha affermato che escludere l’AfD equivaleva a “brogli elettorali”. “La nostra mano è tesa” e il suo partito vorrebbe “mettere in pratica la volontà del popolo”. Senza l’AfD, ha affermato, non sarebbe stato possibile alcun cambiamento politico in Germania e ha sostenuto che una coalizione tra i conservatori Cdu/Csu, Spd e Verdi – matematicamente la più probabile in questo momento – sarebbe semplicemente una ripetizione della “solita” vecchia politica. Tuttavia Merz ha sempre escluso una coalizione con l’AfD. Sabato, al termine della campagna elettorale della Cdu e della CSU a Monaco, ha dichiarato: “Non discuteremo in nessun caso di colloqui, né tantomeno di trattative o addirittura di partecipazione al governo con l’AfD”. L’obiettivo di Merz era un risultato elettorale che consentisse un’alleanza bipartitica e gli desse la possibilità di scegliere tra la SPD e i Verdi.

Nella sua reazione al voto, Weidel ha peraltro accusato la Cdu di aver “sollevato” il programma dell’AfD “quasi del 100%”, ma ha affermato che con ben oltre 140 seggi in Parlamento – in aumento rispetto agli 85 precedenti – era pronta a mettere a frutto il suo potere, sostenendo “proposte sensate” della Cdu/Csu come la riduzione della burocrazia e il taglio delle tasse.

Senza dubbio uno sviluppo interessante della serata è stato anche il successo del partito di estrema sinistra Die Linke, che si pensava non sarebbe riuscito ad entrare in Parlamento, essendo stato quasi spazzato via dalla drammatica scissione di molti dei suoi deputati sotto l’egida di Sahra Wagenknecht, che aveva fondato il BSW. E invece Die Linke ha ottenuto l’8,5% e finora sembra che il Bsw non riuscirà a entrare in Parlamento.

Infine oltre a Spd, anche il terzo partito del semaforo è stato punito: le attuali proiezioni indicano la Fdp ha poco meno del cinque per cento – e quindi non più nel Bundestag. Rispetto al 2021, i liberali hanno più che dimezzato il loro risultato.