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Ligabue festeggia 30 anni di "Buon Compleanno Elvis", bumba c’è ancora!

Milano, 13 mar. (askanews) – Certe notti sono fatte per cantare, Luciano Ligabue nel giorno del suo sessantacinquesimo compleanno festeggia dando il via alle celebrazioni di “Buon Compleanno Elvis 1995-2025” con l’uscita di un’opera omnia che propone diversi progetti speciali realizzati per celebrare i 30 anni del leggendario album del 1995 su etichetta Warner Music Italia. Sui social il Liga ha condiviso con i fan questa frase: “C’è ancora bumba per noi” e parlando ai giornalisti durante la presentazione del progetto chiarisce: “La bumba è il carburante quello che ti fa andare avanti, la voglia di fare musica c’è sempre” spiega raccontando la genesi del suo album “Buon compleanno Elvis, che ha segnato la sua carriera e che torna in una veste completamente nuova. “Non è una semplice riedizione, è un disco ripensato, rivalorizzato e rivitalizzato”. Definirlo in acustico è riduttivo: “Si chiama Buon compleanno Elvis Naked, vuol dire praticamente che mi spoglio. Ho voluto riportare quelle canzoni alla versione più vicina a come le ho scritte ossia su una chitarra acustica, senza basso, batteria, senza chitarre elettriche, trasformandole un po’ e cercando di dargli anche una vita leggermente diversa”.

Non si tratta di un’operazione nostalgia ma di qualcosa di nuovo: “Abbiamo ritrovato materiali che non sapevamo neanche di avere compresi provini in cui canto solo vocalizzi perché i testi non erano ancora pronti, ma non ho modificato i testi originali dell’album ma solo gli arrangiamenti che però danno una vita diversa ai brani”.

Un compleanno che gli chiedono i giornalisti lo fa sentire: “Vivo, morto, X…”, e lui risponde sorridendo: “Boh! All’epoca il brano era una provocazione, una riflessione sulla società che tende a etichettare le persone, a farle sentire dentro o fuori. Come mi sento adesso? Stamattina ho chiamato l’ufficio anagrafe per dire che c’è un errore sulla mia età!. Comunque per me fare musica oggi significa ancora una cosa: stare con una band in sala prove per preparare un tour e salire sul palco. Finché potrò farlo, continuerò”.

Cresce infatti l’attesa per “La notte di certe notti”, i due grandi eventi live prodotti e organizzati da Friends&Partners e ZooAperto. Il 21 giugno Luciano Ligabue tornerà sul palco della RCF Arena di Regio emilia a 20 anni dal primo concerto a Campovolo per celebrare insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti”, che nel 1995 ha segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera. “La notte di certe notti” continuerà anche alla Reggia di Caserta – Piazza Carlo di Borbone il 6 settembre quando, per la prima volta, uno dei luoghi più belli e iconici del mondo farà da sfondo al primo grande evento al sud della carriera del Liga.

Tornando a “Buon Compleanno Elvis”, l’album che gli ha dato la fama, Ligabue ha raccontato che è nato in un momento difficile della sua carriera quando addirittura aveva pensato di mollare: “Avevo chiuso con la mia band, con il mio manager, con una parte della mia vita. Ma grazie a musicisti che erano vicini di casa, ho ritrovato il suono di una nuova band, più potente e senza tempo. Buon compleanno Elvis non era un disco alla moda nel 1995 e non lo è nemmeno adesso. È un album senza tempo e questo è uno dei motivi per cui ha funzionato”, ha affermato spiegando che è stato scritto dopo il suo lungo viaggio negli Stati Uniti. “Non sono mai stato filoamericano. Mi sono sempre interessato alla cultura musicale, cinematografica e letteraria degli Stati Uniti, ma senza idealizzarla, anzi le cose che mi piacciono di più sono quelle che criticano gli eccessi della società americana. Buon compleanno Elvis racconta quel mondo in modo critico. Elvis, in fin dei conti, è stato un simbolo di rivoluzione e declino: ha abbattuto tabù, ma alla fine è morto di eccessi, di solitudine, di troppo, è morto sul “cesso”. E questa, in fondo, è una grande metafora del sogno americano”.

Ligabue sì è esibito lo scorso anno davanti a Papa Francesco di cui dice: “In un periodo in cui pochi parlavano di pace, lui è stato l’unico a farlo con forza”, della sua fede anche tornado al brano “Hai un momento, Dio?”. “Non sono cattolico, ma ho un grande rispetto per chi crede. Quello è un pezzo che nasce da domande che mi pongo ancora oggi. La fede per me resta una ricerca continua”.

Di Alessandra Velluto