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domenica, Aprile 20, 2025
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Fitch rivede le previsioni di crescita globale

Secondo le nuove stime, la crescita globale nel 2023 è attesa a scendere sotto il 2%, rappresentando il livello più basso dal 2009, escludendo il periodo della pandemia.

Fitch Ratings ha annunciato una riduzione delle sue previsioni riguardanti la crescita economica globale, a causa della grave escalation delle tensioni nella guerra commerciale internazionale. Nel suo aggiornamento trimestrale del Global Economic Outlook, l’agenzia ha abbassato le stime di crescita mondiale per il 2025 di 0,4 punti percentuali, e per quanto riguarda Cina e Stati Uniti, il taglio è stato di 0,5 punti percentuali rispetto alle previsioni precedenti di marzo.

Secondo le nuove stime, la crescita globale nel 2023 è attesa a scendere sotto il 2%, rappresentando il livello più basso dal 2009, escludendo il periodo della pandemia. Negli Stati Uniti, si prevede che la crescita annuale per il 2025 si attesti all’1,2%, con un rallentamento progressivo durante l’anno, fino a toccare lo 0,4% nel quarto trimestre. Per quanto riguarda la Cina, si stima un ulteriore calo della crescita, al di sotto del 4% sia quest’anno che nel 2024, mentre l’Eurozona continuerà a oscillare ben al di sotto dell’1%.

L’agenzia ha evidenziato che gli aumenti dei dazi doganali statunitensi, imposti durante il “Giorno della Liberazione”, hanno superato le aspettative e innescato una serie di ritorsioni tra Cina e Stati Uniti, facendo sì che le aliquote tariffarie bilaterali superassero il 100%. Attualmente, l’aliquota tariffaria effettiva media degli Stati Uniti è salita al 23%, un massimo dal 1909, e significativamente sopra la previsione di marzo del 18%. Fitch prevede che l’aliquota rimarrà sopra il 100% per un certo periodo, per poi scendere al 60% l’anno prossimo. Per quanto riguarda gli altri partner commerciali, si stima un’aliquota media del 15%.

La continua escalation delle tariffe avrà un impatto significativo sui flussi commerciali tra Stati Uniti e Cina, limitando le possibilità di sostituzione o deviazione delle importazioni nel breve termine e creando una forte contrazione dell’offerta negli Stati Uniti. Di conseguenza, Fitch ha rivisto le sue previsioni di inflazione al rialzo oltre il 4%, il che implica una stagnazione dei salari reali.

Nonostante le prospettive di crescita più cupe per gli Stati Uniti, Fitch prevede che la Federal Reserve non attuerà tagli ai tassi d’interesse fino al quarto trimestre del 2025. Il recente indebolimento del dollaro americano ha consentito una maggiore flessibilità per le altre banche centrali, e si prevedono quindi significativi tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea e dei mercati emergenti. La diminuzione dei prezzi delle materie prime contribuirà ulteriormente a una rapida espansione dell’allentamento monetario al di fuori degli Stati Uniti, in un contesto di rallentamento economico globale.