14.7 C
Roma
mercoledì, Aprile 23, 2025
HomeAskanewsMeloni annulla gli impegni, il governo: 5 giorni di lutto per Papa...

Meloni annulla gli impegni, il governo: 5 giorni di lutto per Papa Francesco. E il 25 Aprile "sobrio"

Roma, 22 apr. (askanews) – Cinque giorni di lutto nazionale, da oggi a sabato, senza lo stop alle manifestazioni per il 25 aprile, ma con la raccomandazione di celebrare la ricorrenza con “sobrietà”. E’ questa la decisione del Consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi per una seduta ‘lampo’ aperta da un momento di raccoglimento in memoria di papa Francesco.

Tra le ipotesi iniziali (tre giorni come fu per Giovanni Paolo II o cinque) ha prevalso la linea della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “condivisa da tutti”, come ha spiegato al termine il ministro Nello Musumeci. Le manifestazioni, comprese quelle per il 25 aprile, saranno consentite, ma dovranno tenersi in modo “sobrio e consono alla circostanza”, come recita il comunicato di Palazzo Chigi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà quindi venerdì mattina all’Altare della patria, insieme alla stessa premier, e poi a Genova. Confermato anche il corteo di Milano a cui parteciperanno, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo. Non mancano però le polemiche: “C’è poco da fare: è più forte di loro, anche stavolta – accusa Nicola Fratoianni di Avs – un’allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi. Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni”.

Disposto, in Cdm, anche l’incarico al capo del Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano di gestire gli arrivi e l’accoglienza tanto dei fedeli quanto, insieme al Ministero degli Esteri, dei numerosi leader attesi a Roma. Tra gli altri hanno già confermato la presenza Donald Trump e la moglie Melania; il premier inglese Keir Starmer; il presidente francese Emmanuel Macron; quello argentino Javier Milei (che in passato ha avuto parole molto dure contro Bergoglio); il presidente tedesco Franck-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz; il leader ucraino Volodymyr Zelensky; il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva; il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la numero uno della Commissione Ursula von der Leyen.

Una parata di leader che potrebbe costituire anche l’occasione per alcuni contatti sull’agenda internazionale. Certo è difficile che possa essere intavolato un confronto sui dazi tra Trump e i vertici europei, non è il contesto giusto, ma potrebbe essere l’occasione – e su questo sta lavorando Meloni – almeno per un primo saluto, che non c’è mai stato dal momento dell’insediamento del tycoon, per ‘rompere il ghiaccio’. “Non posso escludere che ci siano incontri bilaterali ma per ora non ne abbiamo alcuno da annunciare”, ha precisato oggi la portavoce della Commissione Arianna Podesta. Secondo cui, comunque, è presto per organizzare un vertice ‘politico’ sulla questione dei dazi: “Sarebbe una buona idea incontrare la controparte statunitense” ma “una volta che è stato raggiunto un accordo nella sostanza”.

La presenza contemporanea di Trump e Zelensky potrebbe anche fornire l’occasione di un colloquio sullo stato di avanzamento dei tavoli per un eventuale accordo di pace, dopo l’incontro della Casa Bianca con la pubblica umiliazione del presidente ucraino.

Meloni, intanto, ha annullato le visite ufficiali che erano state fissate per venerdì a Samarcanda (Uzbekistan) e sabato e domenica ad Astana (Kazakhstan), dove avrebbe anche partecipato al vertice Italia-Asia Centrale con Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistanh. Gli appuntamenti saranno riprogrammati nelle prossime settimane. Tolto dall’agenda anche il premier question time in programma per domani pomeriggio al Senato: anche in questo caso sarà fissato in un’altra data.