Roma, 23 apr. (askanews) – Superficie, sottosuolo e visione aerea: sono i tre pilastri della ‘macchina della sicurezza’ messa in campo dalla Questura di Roma per garantire la sicurezza degli eventi che precedono i funerali del Santo Padre.
In superficie equipaggi, sia piedi che sulle volanti, battono le vie di afflusso dei fedeli in tutte le direttrici che adducono al Vaticano. Nel sottosuolo gli equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso pubblico controllano le stazioni e le banchine della metropolitana. A completare la cornice della sicurezza sono i fronti di nuova generazione in dotazione alla Questura che sono stati schierati, così da garantire una visuale dall’alto che, in un processo integrato, offre supporto agli operatori impegnati in strada.
Le immagini in 3D, remotizzate presso il Centro per la gestione della sicurezza dell’evento, consentono di assicurare una visuale a 360 gradi sulle aree che cingono piazza San Pietro, con una mobilità che supera il limite delle barriere fisiche dell’architettonica edilizia.
Non manca, tra gli ‘elementi’ della sicurezza, quello della polizia fluviale che sin dalle prime ore successive all’annuncio della scomparsa del Santo Padre è impegnata in un costante pattugliamento del tratto del Tevere che taglia le due sponde della città proprio a ridosso di via della Conciliazione.