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Dfp, ok da Camera e Senato. Soddisfazione di Giorgetti

Roma, 24 apr. (askanews) – Via libera di Camera e Senato al Documento di finanza pubblica 2025, che aggiorna il quadro macroeconomico a legislazione vigente rispetto a quello contenuto nel Piano strutturale di bilancio di medio termine dell’ottobre scorso e che entro il 30 aprile deve essere trasmesso alle istituzioni europee. Approvate nei due rami del Parlamento le risoluzioni di maggioranza sul Documento, accettate dal governo.

Due risoluzioni non identiche, perchè in quella di Montecitorio si fa riferimento, tra gli impegni del governo, all’implementazione delle misure per la famiglia e la natalità, un punto che non figura al Senato. Preclusa la votazione sulle risoluzioni presentate dalle opposizione, cinque alla Camera e altrettante al Senato, firmate da Pd, M5S, Avs, Azione e Italia Viva.

Da Washington, dove si trova per gli Spring Meetings del Fondo Monetario, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha espresso “soddisfazione” per l’approvazione del Documento dicendosi allo stesso tempo “rammaricato” per non essere stato presente alla discussione e alla votazione.

La maggioranza, nelle risoluzioni, riprende i dati contenuti nel Dfp: il pil 2025 rivisto “prudentemente” al ribasso allo 0,6% per il 2025 e allo 0,8% nel triennio successivo e la “sostanziale conferma” degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Piano strutturale di bilancio; la spesa netta che “mostra un andamento conforme con il percorso indicato nel Piano strutturale di bilancio”.

Ma sulla sanità, spiega la maggioranza, si può fare di più. “Una particolare attenzione va rivolta ai costi sanitari per la prevenzione e per migliorare lo stato di salute della popolazione”. Con questo appunto nelle premesse della risoluzione, arriva l’impegno chiesto dal centrodestra al governo a “valutare di adottare misure di sostegno per la prevenzione sanitaria, ed in particolare l’immunizzazione e lo screening”.

La maggioranza alla Camera ha anche aggiunto un altro impegno, a “valutare di implementare le misure a sostegno delle politiche giovanili e le misure a sostegno della famiglia, con particolare attenzione alle misure dirette a contrastare la crisi demografica, a sostenere la maternità e la paternità e a promuovere ed incentivare la conciliazione famiglia lavoro”.

Identici, infine, gli impegni chiesti al governo a “rispettare il percorso di spesa netta programmata” e a “perseguire l’implementazione delle riforme e degli investimenti indicati nel Piano”, in particolare quelli degli enti locali sulla rigenerazione urbana.

Secondo il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, il Dfp è un “documento illegittimo” e “una ferita inferta alla dignità del Parlamento”. Questo perché “nonostante le richieste dell’opposizione di presentare un disegno di legge di modifica del nostro sistema contabile” che recepisca le nuove regole europee del Patto di stabilità, nulla è stato fatto. Boccia ha quindi sottolineato che “il Documento di finanza pubblica non esiste nella normativa contabile vigente” e per questo è illegittimo.

Dal canto suo, la sottosegretaria dell’Economia, Lucia Albano, ha sostenuto che “in attesa della riforma della legge di contabilità nazionale, il Documento di finanza pubblica è coerente con il quadro derivante dalle nuove regole del Patto di stabilità europeo”.