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domenica, Aprile 27, 2025
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Francesco, il Papa degli ultimi: un addio che abbraccia il mondo

Una folla immensa ha salutato Papa Francesco a Roma. La sua eredità è quella di un cristianesimo autentico, capace di rimettere al centro poveri, esclusi e dimenticati.

Non è stata quella di ieri a Roma una giornata particolare e basta, ma la manifestazione del legame profondo tra un “capo” religioso e il popolo. Tanta gente a Roma, per i funerali di un pontefice, non si era mai vista: non solo piazza San Pietro e via della Conciliazione, ma una marea umana, accorsa da tutto il mondo, che cresceva man mano che il corteo funebre procedeva verso Santa Maria Maggiore.

Un fiume infinito di persone ha riconosciuto in Francesco l’esempio più autentico, più sincero, più vicino a quello del Cristo, incarnato secoli fa dal poverello di Assisi, San Francesco.

Nessuno, prima di lui, tra i pontefici, aveva assunto il nome di Francesco come programma e simbolo di una Chiesa che si fa povera e ritorna ai poveri, secondo il messaggio originario di Cristo.

Papa Francesco è stato capace di risvegliare le coscienze autentiche del cristianesimo, riportando alle origini il messaggio di attenzione verso gli ultimi, i diversi, coloro che oggi, in una società materialistica e consumistica, sono trattati come scarti.

Ieri l’Italia e il mondo intero hanno vissuto un evento straordinario: quello di un uomo che si è speso per il riscatto dei poveri e degli esclusi, ricordando che il dovere di ogni buon cristiano (e non solo) è quello di orientare la vita e la politica su schemi diversi da quelli dell’economicismo, dell’affarismo, del profitto fine a sé stesso.

È possibile continuare l’opera e il magistero di Francesco?

Il popolo accorso a Roma dimostra che non solo è possibile, ma anche doveroso, per evitare alla Chiesa una triste chiusura nei confronti di quella società che Francesco ha saputo comprendere e aiutare.

Tornare indietro sarebbe deleterio, non solo per la Chiesa ma per il popolo di Dio; sarebbe un passo inconsueto e incomprensibile per un’istituzione religiosa chiamata a camminare con il suo popolo e ad affrontare le sfide del Terzo millennio.

Certo, il Conclave, libero da influenze esterne, saprà trovare la soluzione migliore per questa fase cruciale non solo della Chiesa universale, ma dell’umanità intera. Papa Francesco è stato la meteora che ha saputo risvegliare una coscienza cristiana assopita dalla consuetudine, dalla tradizione, dalla liturgia chiusa e inconcludente. È stato il Papa di tutti, e il bagno di folla ai suoi funerali ne è la testimonianza più viva e concreta.