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I cardinali sfuggenti sul caso Becciu, ma il porporato risolve l’imbarazzo: obbedisco e non entro in Conclave

Città del Vaticano, 29 apr. (askanews) – In Vaticano nuovo giorno di congregazioni generali tra i cardinali che dal prossimo 7 maggio saranno riuniti in Conclave per l’elezione del nuovo Papa.

C’è il caso Becciu in primo piano, il cardinale sardo, coinvolto nel processo sulla vendita del palazzo londinese di Sloane Avenue. Sulla questione bocche cucite, passi svelti e sfuggenti da parte dei cardinali che questa mattina si affrettano verso l’aula nuova del Sinodo, fuori il colonnato di Piazza San Pietro, dove si svolge la Congregazione, marcati a uomo da giornalisti di tutto il mondo per avere una dichiarazione.

“Becciu? Vediamo … ancora non sappiamo tutta la storia…”, dice il cardinale Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma, che qualcuno dà tra i papabili come outsider, mentre anche il cardinale argentino Ángel Sixto Rossi, arcivescovo Metropolita di Córdoba, resta sul vago: “Tutto bene Becciu? Domandatelo a lui…”.

Ma intanto il porporato risolve l’imbarazzo e decide di restare fuori: “Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”, scrive in una nota il cardinale Angelo Becciu.

Ma come sarà questo Conclave? Il porporato salvadoregno (non elettore) Gregorio Rosa Chßvez, vescovo di Mulli, già ausiliare dell’Arcidiocesi di San Salvador, pazientemente si intrattiene con i cronisti per far sapere che lui vorrebbe “continuare l’opera di Francesco, questo speriamo e di questo abbiamo bisogno”. Mentre arriva trafelato, basco in testa, Christoph Schönborn, arcivescovo emerito di Vienna (anche lui non più elettore) che scherza: “Che clima c’è tra di noi? Bellissimo, guardate che bel cielo blu”. Poi però si fa più serio: “Noi andiamo sempre avanti: non bisogna avere paura”.