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lunedì, 5 Maggio, 2025
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L’Onu boccia il piano israeliano per gli aiuti a Gaza

Roma, 5 mag. (askanews) – Il piano approvato la scorsa notte all’unanimità dal gabinetto di sicurezza israeliano per ampliare l’offensiva nella Striscia di Gaza prevede la “conquista di Gaza e il controllo dei territori”. Lo ha detto un funzionario israeliano citato dal Times of Israel.

Il piano, presentato dal Capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il Generale Eyal Zamir, prevede che le Idf prendano il controllo del territorio a Gaza, spostino la popolazione a sud, attacchino Hamas e impediscano al gruppo palestinese di controllare gli aiuti umanitari. Nel corso della riunione è stato deciso che il piano non sarà attuato a breve perché il gabinetto ritiene che nell’enclave palestinese ci siano ancora sufficienti scorte di cibo.

Le Nazioni Unite hanno respinto il piano approvato da Israele per la ripresa della consegna di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, perché “viola i principi umanitari fondamentali e sembra concepito per rafforzare il controllo sui beni di prima necessità come tattica di pressione, nell’ambito di una strategia militare”.

In una nota, l’Ufficio Onu per gli aiuti umanitari (Ocha) ha definito questo piano “pericoloso”, perché “spinge i civili in zone militarizzate per avere le razioni, minaccia vite umane, comprese quelle degli operatori umanitari, consolidando ulteriormente allo stesso tempo lo sfollamento forzato”.

“Il Segretario Generale delle Nazioni Unite e il Coordinatore dei Soccorsi di Emergenza hanno chiarito che non parteciperemo ad alcun programma che non rispetti i principi umanitari globali di umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità – prosegue la nota – nel Territorio Palestinese Occupato, i responsabili di tutte le entità delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative che fanno capo all’Humanitarian Country Team hanno ribadito all’unanimità questa posizione. L’azione umanitaria risponde ai bisogni delle persone, ovunque si trovino”.

Le Nazioni Unite hanno quindi rimarcato che “i nostri team rimangono a Gaza, pronti a intensificare nuovamente la consegna di forniture e servizi essenziali: cibo, acqua, assistenza sanitaria, nutrizione, protezione e altro ancora”, ricordando che sono disponibili “scorte ingenti pronte a entrare non appena il blocco sarà revocato” dalle autorità israeliane.

“Invitiamo i leader mondiali a usare la loro influenza perché questo accada. È giunto il momento”, è l’appello dell’Onu.