Roma, 14 mag. (askanews) – Prodotto dalla pluripremiata documentarista Norma Percy per BBC, il docufilm “Israele e Palestina – Storia di un conflitto” sarà disponibile in esclusiva su History Channel a partire da domenica 18 maggio, ogni domenica alle 21:30 e in streaming su NOW.
In tre episodi, ripercorre vent’anni fondamentali della storia recente del Medio Oriente; partendo dall’attentato suicida del 19 agosto 2003 a Gerusalemme, attraverso testimonianze esclusive, materiali d’archivio e analisi politiche, la serie offre una ricostruzione puntuale e rigorosa degli eventi che hanno segnato la traiettoria del conflitto israelo-palestinese.
Norma Percy raccoglie le testimonianze dirette di figure chiave della politica e della diplomazia internazionale. Tra gli altri, Hillary Clinton, Segretario di Stato Usa durante l’amministrazione Obama, racconta dall’interno gli sforzi per rilanciare i negoziati. John Kerry, anch’egli Segretario di Stato, analizza i limiti della diplomazia americana e i momenti di svolta mancati. Condoleezza Rice, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale e poi Segretario di Stato con George W. Bush, descrive le pressioni esercitate sull’amministrazione Sharon nei primi anni Duemila. L’ex primo ministro britannico Tony Blair, Rappresentante del Quartetto per il Medio Oriente, riflette sulle sue interlocuzioni con Hamas e sul difficile equilibrio tra diplomazia e sicurezza.
La narrazione si arricchisce con le voci dei protagonisti israeliani e palestinesi. Ehud Olmert, primo ministro israeliano dal 2006 al 2009, racconta il suo tentativo concreto di accordo finale con i palestinesi. Ariel Sharon, attraverso un’intervista d’archivio, spiega le ragioni della scelta unilaterale di ritirarsi da Gaza. Benjamin Netanyahu, presente lungo tutto l’arco della narrazione, emerge come figura centrale nella ridefinizione della politica di sicurezza di Israele. Sul fronte palestinese, la serie propone contributi esclusivi di Saeb Erekat, storico capo negoziatore dell’Autorità Nazionale Palestinese, di Salam Fayyad, ex primo ministro moderato e tecnocrate, e di Mahmoud Abbas, leader dell’ANP. A loro si affiancano anche i leader di Hamas Khaled Meshaal e soprattutto Ismail Haniyeh, intervistato poche settimane prima della sua morte nel luglio 2024 e che afferma: “Noi di Hamas non siamo ostili agli ebrei perché sono ebrei. Siamo ostili agli occupanti della nostra terra che hanno sfollato il nostro popolo. Hamas non si oppone alla creazione di uno stato palestinese in Cisgiordania e a Gaza sulla base dei confini del 1967. Quando Netanyahu ha mostrato questa mappa alle Nazioni Unite, stava dicendo al mondo che lo stato di Palestina non esiste”.
L’ultimo episodio si concentra sull’impatto dell’amministrazione Trump, sul riconoscimento unilaterale di Gerusalemme come capitale israeliana e sull’effetto domino che ciò ha avuto sulle relazioni con la leadership palestinese.
Il docufilm non prende posizione, non cerca colpevoli né eroi, ma offre allo spettatore strumenti per comprendere uno dei conflitti più lunghi, complessi e divisivi della nostra epoca, dimostrando come diplomazia, politica interna, ideologia e interessi strategici abbiano ripetutamente ostacolato ogni concreta possibilità di pace.