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lunedì, 19 Maggio, 2025
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Von der Leyen, Starmer, Costa: a Gaza situazione inaccettabile

Bruxelles, 19 mag. (askanews) – “La situazione umanitaria a Gaza è inaccettabile: per due mesi nessun aiuto umanitario è entrato a Gaza. Gli aiuti devono raggiungere i civili che ne hanno bisogno immediatamente. Il blocco di Gaza deve essere tolto, ora. Perché gli aiuti umanitari non possono essere politicizzati”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa con il premier britannico, Keir Starmer, e con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, al termine del primo summit Ue-Regno Unito dopo la Brexit, oggi a Londra.

“Facciamo appello – ha continuato von der Leyen – per il ritorno al cessare il fuoco e un immediato rilascio degli ostaggi, in modo che finalmente possa essere conseguita la fine delle ostilità. Siamo convinti – ha sottolineato la presidente della Commissione – che la soluzione a due Stati sia la sola soluzione”.

“Questo significa, tra le altre cose, una Autorità nazionale palestinese funzionante. Noi siamo – ha ricordato von der Leyen – forti sostenitori e finanziatori dell’Autorità palestinese. Come Commissione presenteremo un pacchetto pluriennale da 1,6 miliardi di euro per il 2025, 2026 e 2027 per sostenere l’Autorità palestinese”.

Starmer, a sua volta, ha definito l’attuale situazione di Gaza “davvero seria, inaccettabile, intollerabile. E per questo – ha aggiunto – stiamo lavorando intensamente per coordinarci con altri leader per vedere come rispondere, perché – ha ribadito – è intollerabile e inaccettabile, e continuiamo a lavorare in questo senso”.

Costa, infine ha definito anche lui quanto sta avvenendo a Gaza “inaccettabile”, ma in più ha affermato chiaramente che “Israele deve fermarsi ora immediatamente”.

“Hamas – ha continuato il presidente del Consiglio europeo – deve liberare immediatamente tutti gli ostaggi, e noi dobbiamo tutti insieme, come comunità internazionale, contribuire al percorso della costruzione della soluzione a due Stati, la sola – ha concluso – che può assicurare a una pace durevole nella regione”.