Roma, 10 giu. (askanews) – “Il ‘no’ di Ranieri all’Italia non penso sia stato a cuor leggero, è il frutto di una valutazione di una persona retta che ha dei principi morali forti e un amore nei confronti del calcio sano. In parte ritengo sia il no a condizioni con le quali Ranieri non sa lavorare”. Così il ministro per lo sport ed i giovani, Andrea Abodi sul rifiuto di Ranieri a guidare la Nazionale. Sulla situazione azzurra: “Oggi non ci sono le premesse migliori per la qualificazione al mondiale, anche se il percorso è ancora lungo. A volte si perde anche quando si vince e questo associa la prestazione con la Norvegia e quella con la Moldova. Abbiamo vinto ma abbiamo dato la sensazione di una maglia azzurra che non viene profondamente rispettata e questo la passione popolare percepisce”. “Chi è responsabile della situazione della Nazionale? Chi deve riflettere non è solo una persona, è un sistema, perché quando un presidente federale viene eletto con il 98% sono tutte le componenti che devono capire come dare un contributo per cambiare qualcosa che non è solo il cambio dell’allenatore ma un cambio culturale, di un approccio e comportamentale”. Su Gravina: “Poi il presidente federale è il più esposto e risponde – sottolinea il ministro a margine dell’evento di lancio, in corso a Roma, della quindicesima edizione di ‘Mediterraneo da remare’, la campagna promossa dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Fondazione Marevivo per contrastare ogni forma di inquinamento dei mari e dei bacini idrografici -, mentre a pagare in questo caso è l’allenatore. Le valutazioni tecniche non le commento, ma le modalità con cui si è consumato il distacco lasciano perplessi”.

Calcio, Abodi: "La maglia azzurra è poco rispettata"
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