Roma, 13 giu. (askanews) – Israele ha lanciato un massiccio attacco militare contro l’Iran. Lo ha confermato il primo ministro dello stato ebraico, Benjamin Netanyahu, che ha parlato di “punto decisivo nella nostra storia”.
Nell’attacco è stato ucciso il capo dei Guardiani della rivoluzione islamica, Mohammad Bagheri, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa semiufficiale iraniana Fars. Netanyahu ha dichiarato che i primi attacchi contro l’Iran, mirati alle sue strutture per il programma nucleare, sono stati “un successo”.
“Abbiamo effettuato con successo i primi attacchi e, con l’aiuto di Dio, otterremo molto di più”, ha affermato in una dichiarazione video.
Donald Trump, in una conversazione con il giornalista di Fox News, Brat Baier, avrebbe spiegato di essere a conoscenza degli attacchi. Ha aggiunto che non ci sono state sorprese, ma gli Stati Uniti non sono stati coinvolti militarmente. “L’Iran non può possedere una bomba nucleare e speriamo di tornare al tavolo delle trattative. Vedremo. Diversi leader iraniani non torneranno”, avrebbe dichiarato.
I Guardiani della rivoluzione islamica in Iran hanno giurato di vendicare Hossein Salami, ucciso venerdì durante l’attacco israeliano al Paese. Questi attacchi “non rimarranno senza risposta e (Israele) deve aspettarsi una vendetta dura e deplorevole”, ha dichiarato il corpo dei pasdaran in un comunicato trasmesso dalla televisione di stato.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) ha confermato che il sito di arricchimento dell’uranio di Natanz, nell’Iran centrale, è stato colpito da attacchi israeliani.
“L’Aiea sta monitorando attentamente la situazione profondamente preoccupante in Iran”, ha scritto il direttore dell’agenzia Rafael Grossi su X. “L’Agenzia può confermare che il sito di Natanz è tra gli obiettivi”, ha continuato, aggiungendo che l’organo della sicurezza nucleare delle Nazioni Unite è “in contatto con le autorità iraniane in merito ai livelli di radiazione” e con i suoi ispettori sul posto.