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sabato, 14 Giugno, 2025
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Giovani Confindustria: investire su futuro, da culle vuote aziende vuote

Rapallo (Genova), 13 giu. (askanews) – “Chiediamo al Governo di fissare un nuovo impegno fondamentale: il raddoppio, entro i prossimi 10 anni, degli investimenti pubblici sulla ‘Filiera Futuro’, che è fatta di natalità, istruzione, innovazione, di giovani imprese. Le culle vuote di oggi sono le aziende vuote di domani”. Lo ha detto la presidente dei Giovani di Confindustria, presidente Maria Anghileri, aprendo il convegno annuale dei giovani imprenditori riuniti a Rapallo (Genova).

“Vorremmo che passasse molto chiaramente il messaggio che l’Italia ha più bisogno dei suoi giovani di quanto questi abbiano bisogno di lei”, ha aggiunto la presidente. “Finora è stato facile ignorarli perché sono pochi. Ma non esiste al mondo una strategia più miope: chi punta solo sugli over 60 guadagna i voti ma perde il futuro. Invertire la curva demografica è un progetto a lungo termine, ma le soluzioni vanno impostate oggi. L’immigrazione è, già nei fatti, una necessità per rispondere al gelo demografico, ma non è la soluzione per gestirlo”, ha aggiunto.

Alla politica italiana, Anghileri ha chiesto di avere “una visione lunga di sviluppo. I fondamentali sono stabili, ora andiamo oltre. Il momento è adesso. Se in un Paese così l’obiettivo è galleggiare per altri 20 anni la nostra risposta è: no, grazie. Perché i giovani non si arrendono, ma rilanciano. L’obiettivo, allora, può essere solo uno: rendere l’Italia più innovativa e attrattiva. Un Paese dove sia facile fare impresa”.

In Italia, ha ricordato, “di imprese destinate ai grandi numeri ne nascono poche, anche perché un giovane italiano non riesce a raggiugere la maturità – data da fattori economici e relazionali – prima dei 40 anni. È difficile fare un mutuo e comprare casa, figuriamoci ottenere un finanziamento per aprire un’impresa. E allora non possiamo poi sorprenderci se negli ultimi 10 anni abbiamo perso 367.000 giovani (di cui 97.000 laureati) e 153.000 imprese guidate da under 35”. La presidente dei giovani industriali ha quindi chiosato evidenziando che la mancanza di prospettive “mortifica circa 2 milioni di giovani che oggi non studiano e non lavorano. Abbiamo un messaggio, allora, destinato a tutto il Paese: l’Italia sta infrangendo il patto fra generazioni e la responsabilità è collettiva”.