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domenica, 15 Giugno, 2025
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Laika in azione a sostegno di Arcigay Roma: "No pride in Genocide!"

Roma, 14 giu. (askanews) – L'”artivista” Laika – nota per le sue opere di street art di denuncia sociale – è entrata in azione nella capitale a supporto di Arcigay Roma, con la quale già aveva realizzato il murale “Ricordatemi come vi pare” dedicato a Michela Murgia e il murale “Out of the closet” per il Coming Out Day 2024. All’alba, centinaia di poster sono comparsi lungo tutto il percorso del Roma Pride, che si tiene nel pomeriggio nel centro della Capitale: l’opera raffigura un soldato israeliano dell’IDF che sventola una bandiera rainbow sanguinante, sotto alla scritta “No Pride in Genocide – Laika 1954 supports Arcigay Roma”.

Laika ha scelto di far sentire la sua voce ancora una volta accanto a quella di Arcigay Roma, dopo che l’associazione ha pubblicato sui propri social un video di denuncia verso l’organizzazione del Roma Pride. L'”artivista” si è associata all’associazione LGBTQIA+ per denunciare il rainbow washing sionista e il silenzio di molti Pride di fronte al genocidio del popolo palestinese.

“Ho scelto di sostenere, con un’azione visibile e diretta, la posizione assunta da Arcigay Roma. Credo sia urgente e imprescindibile che il movimento Queer nel suo insieme prenda una posizione chiara sul genocidio in corso a Gaza, da parte dello Stato di Israele. Nessuna lotta per i diritti civili può dirsi credibile se sceglie di ignorare, giustificare o tacere di fronte a una pulizia etnica. È inaccettabile che tra gli sponsor ufficiali del Pride di Roma figurino aziende come Starbucks e Procter & Gamble, che finanziano apertamente uno Stato responsabile di crimini contro l’umanità. Normalizzare questa complicità è una forma di silenzio colpevole”, ha dichiarato Laika.

“Fra 50 e 90 mila persone uccise, di cui almeno 15mila bambini e bambine. Soldati che dichiarano di voler sterminare ogni civile e civili che vengono massacrati mentre sono in fila per cibo e cure. Come Arcigay Roma, crediamo che oggi non possa esistere alcuna manifestazione di orgoglio queer che ignori l’oppressione genocida di Israele sulla popolazione palestinese. Anche quest’anno abbiamo scelto di attraversare il Roma Pride, perché il Pride di ogni città deve appartenere alla sua comunità, ma lo faremo con una postura sempre più critica”, hanno aggiunto Rachele Giuliano e Pietro Turano di Arcigay Roma, nel video pubblicato sui social dell’associazione.

“In questo momento storico, non prendere posizione equivale ad essere complici. Non posso riconoscere come alleati chi dice di difendere i diritti delle persone LGBTQIA+ mentre legittima – direttamente o indirettamente – l’oppressione e l’uccisione di altre popolazioni. Le mani sporche di sangue non si possono ripulire sventolando una bandiera arcobaleno, come hanno fatto, in modo vergognoso, anche alcuni soldati dell’IDF nei video girati tra le macerie di Gaza. No Pride in Genocide!”, conclude Laika.