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giovedì, 19 Giugno, 2025
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Fed conferma i tassi ma anche le attese di 2 tagli quest’anno

Roma, 18 giu. (askanews) – Tassi di interesse confermati come da attese negli Stati Uniti dalla Federal Reserve. I fed funds restano ad una forchetta del 4,25-4,50%, mentre a sorpresa i componenti del direttorio (Fomc) hanno mantenuto l’aspettativa mediana due tagli nel corso di quest’anno, sebbene con un crescente livello di dispersione nelle loro vedute, specialmente su 2026 e 2027.

I dati giunti finora sull’inflazione sono positivi, ma molte imprese prevedono di scaricare a terra i rincari dovuti ai dazi commerciali da qui al resto dell’estate e ad oggi “portata e durata dei dazi restano molto incerte. Per questo pensiamo che la cosa più appropriata da fare sia tenere i tassi di interesse dove stanno”, ha spiegato il presidente della Fed, Jerome Powell nella conferenza stampa post direttorio.

“Abbiamo avuto tre mesi di letture favorevoli dell’inflazione e questa è una buona notizia. E parte di questo è per i servizi, che hanno rallentato. Questa è la buona notizia. Poi abbiamo l’inflazione sui beni che si è mossa solo poco, ma ci vuole un po’ di tempo per i dazi per trasferirsi ai consumatori”, ha notato. “Molte imprese si attendono di mettere a terra gli effetti dei dazi da qui al resto dell’estate”.

La Federal Reserve ha nuovamente ritoccato al ribasso le previsioni di crescita economica, stimandola all’1,4% quest’anno mentre l’inflazione negli Stati Uniti potrebbero raggiungere il 3%. Le attese di disoccupazione sono state leggermente aumentate al 4,5%, rispetto all’attuale 4,2%. Tre mesi fa la Fed prevedeva una crescita 2025 all’1,7%.

Per il prossimo anno ora la Fed prevede una crescita all’1,6% e per il 2027 all’1,8%. Nelle previsioni di tre mesi fa la crescita 2026 era indicata all’1,8%. Per l’inflazione è previsto calmieramento al 2,4% il prossimo anno e al 2,1% nel 2027, a fronte, rispettivamente, del 2,2% e 2% indicati tre mesi fa.

L’attesa mediana dei componenti del direttorio sui tassi (che essi stessi stabiliscono) è per il 3,9% quest’anno, il 3,6% il prossimo e il 3,4% nel 2027. Il dato di quest’anno è rimasto invariato, quello del 2026 implica un taglio in meno rispetto alle attese di marzo mentre quello sul 2027 implica uno o due tagli in meno.

Un altro aspetto atteso dalla conferenza stampa era l’eventualità di commenti dopo le ultime bordate giunte da Donald Trump contro lo stesso Powell. Il presidente Usa continua a protestare per l’assenza di tagli ai tassi a dispetto delle frenate dell’inflazione e ora ha perfino definito Powell “uno stupido”.

Stoicamente, il banchiere centrale evita di farsi trascinare su questo terreno. “Dal mio punto di vista non è complicato: quello che tutti vogliono alla Federal Reserve è una economia Usa solida, con un mercato del lavoro forte e stabilità dei prezzi. Questo è quello che vogliamo – ha detto – e pensiamo che la nostra politica (monetaria) sia ben posizionata per assicurarlo e per rispondere tempestivamente alle sfide. L’economia è stata resiliente e in parte questo è dovuto anche alla nostra linea. Questo è quello che conta per noi, anzi: questa è l’unica cosa che conti”. E questo è quanto i giornalisti hanno potuto “cavare” fuori dal capo della Fed sull’argomento.