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mercoledì, 25 Giugno, 2025
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Ferrari debutta nella vela. Elkann: un sogno che si realizza

Milano, 25 giu. (askanews) – Ferrari fa il suo ingresso nel mondo della vela con il progetto Hypersail presentato a Maranello dal presidente John Elkann e dal team principal Giovanni Soldini. Il nome Hypersail è un omaggio al mondo racing di Ferrari e alle sue Hypercar, massima espressione di endurance.     

“E’ un momento importante per Ferrari, quello della vela è un progetto che sta diventando realtà, un sogno che sta per realizzarsi grazie all’unione di passione e competenza”, ha detto il presidente di Ferrari John Elkann. Il progetto vela “non si poteva non fare. Quello che spinge Ferrari è l’abbinamento di passioni e competenze a servizio dell’impossibile. E’ una sfida sportiva ma al tempo stesso anche tecnologica”, ha aggiunto.

La barca, su cui lavora un team di 80 persone di cui 20 a tempo pieno, è ancora in fase di sviluppo sarà varata nel 2026, ma non prenderà parte all’America’s Cup che si svolgerà nel 2027 a Napoli. “L’America’s Cup è molto regolata, mentre la nostra barca è progettata per andare oltre le regole”, ha detto Elkann senza specificare a quale competizioni prenderà parte la barca. “Prima di porci obiettivi sportivi vogliamo terminare lo sviluppo della barca e portarla in acqua. Poi vedere cosa si potrà e non si potrà fare”, ha detto Soldini.   Quanto all’investimento, il Cfo Antonio Picca Piccon non ha fornito numeri ma ha detto che “non avrà un impatto significativo a livello di capex (spese in conto capitale)”.

La Ferrari Hypersail progettata dal designer francese Guillaume Verdier costruita in Italia è il primo monoscafo al mondo di 100 piedi che volerà su tre punti di appoggio: un foil che avrà come supporto al chiglia basculante, un foil sul timone e, a turno, i due foil laterali. “Sarà prestazionale, affidabile e avrà un senso estetico perché deve essere anche bella. Sembra più una navicella spaziale che una barca”, ha detto Elkann. Il processo di sviluppo è un esempio di trasferimento tecnologico dal mondo delle sports car al mondo della nautica e viceversa che ha portato al deposito di 9 brevetti e alla scrittura di altri 6. La barca non ha motori a bordo e sarà autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’impiego di fonti rinnovabili.

“Il progetto è molto ambizioso. La barca è pensata per l’oceano, deve affrontare ogni mare ed essere affidabile e performante. Abbiamo pensato a un monoscafo perché ha un grande vantaggio in termini aerodinamici, ma tanti svantaggi, in primis è meno stabile. Ci interessava studiare e innovare in quella direzione perché i trimarani sono maturi, mentre far volare un monoscafo in oceano è ancora una bella sfida”, ha detto il team principal Giovanni Soldini.