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venerdì, 27 Giugno, 2025
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Trump apre sui dazi. Von der Leyen: valutiamo la proposta Usa, pronti ad accordo

Bruxelles, 27 giu. (askanews) – “Oggi abbiamo ricevuto l’ultimo documento statunitense per ulteriori negoziati. Lo stiamo valutando in questo momento. Il nostro messaggio è chiaro: siamo pronti per un accordo”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “ci stiamo preparando per l’eventualità che non si raggiunga un accordo non soddisfacente. Difenderemo gli interessi europei secondo necessità, tutte le opzioni sono sul tavolo”.

La proposta degli Usa “è in corso di valutazione ma posso dire che un accordo è meglio di un conflitto e che zero dazi è sempre meglio di dazi. L’incertezza è la cosa peggiore per l’economia: dobbiamo dare certezze prima possibile ai nostri investitori, ai nostri lavoratori, alle nostre aziende”, ha detto anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, nella conferenza stampa al termine del summit di Bruxelles. Nel giorno in cui i leader europei si sono riuniti in Consiglio, è arrivata, infatti, la ‘mossa’ di Donald Trump nella trattativa sugli incrementi tariffari all’importazione di merci dal Vecchio Continente. Prima c’è stata l'”apertura” sul termine del 9 luglio stabilito per l’entrata in vigore dei dazi americani sui prodotti europei, poi l’invio alla Commissione europea della proposta per trovare un’intesa.

Nel pomeriggio di ieri è stata la portavoce del tycoon, Karoline Leavitt, ad annunciare che la scadenza del 9 “forse potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente”. Poi, mentre i 27 erano a cena proprio per discutere dei dazi, è arrivata la notizia che Ursula von der Leyen aveva ricevuto la proposta americana. L’ipotesi che circolava negli ultimi giorni era quella di dazi generalizzati al 10%.

Tra i leader europei, le posizioni sono diversificate. Mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha auspicato che si chiuda “rapidamente” un accordo commerciale anche “sporco”, la Francia si è detta non disposta ad accettare un’intesa “asimmetrica” con dazi generalizzati al 10% per tutte le importazioni europee in Usa. In mezzo c’è Giorgia Meloni che aveva già aperto alla possibilità di accettare tariffe del 10%, che “non sarebbero per noi particolarmente impattanti”, ha detto al vertice Nato L’Aja.

Nel caso di dazi “asimmetrici”, secondo l’Europa (ed è anche la linea dell’Italia) questi dovrebbero essere “compensati”. Ad esempio – hanno spiegato fonti diplomatiche – con accordi transatlantici sull’approvigionamento di materie prime critiche e lavorando per affrontare il problema comune della sovracapacità produttiva di Paesi Terzi come la Cina, in alcuni settori quali acciaio, alluminio. D’altra parte i settori europei dell’auto, dell’alluminio e dell’acciaio hanno urgenza di avere certezze sul trattamento a cui verranno sottoposti visto che già oggi devono sottostare ai dazi del 25% introdotti dall’amministrazione Trump. “Bisogna essere creativi in modo costruttivo per cercare un punto di equilibrio”, hanno sottolineato fonti diplomatiche italiane.